In linea con l’interpretazione della Corte di Giustizia UE, arriva l’ok della Cassazione alla disapplicazione della norma che prevede la perdita integrale del credito IVA per il mancato superamento del test di operatività previsto per le società di comodo. Scopriamo i dettagli…
L’IVA è un’imposta neutra, cioè non deve incidere su coloro che sono in possesso della soggettività passiva. La Cassazione si sta via via uniformando all’interpretazione fornita dalla Corte di Giustizia UE nella Causa C -341/22. Non è legittima la disposizione interna che prevede la decadenza del diritto a fruire del credito IVA qualora per tre anni consecutivi il contribuente non superi il test previsto per le società di comodo.
Il principio, che trova origine nella normativa dell’Unione europea, è stato ribadito da due sentenze di Cassazione depositate l’11 settembre scorso. Nello stesso senso si è espressa in passato la Corte di Giustizia Tributaria del Lazio (sentenza n. 2403/17/2024).
IVA: il problema della detrazione per le società di comodo
Il problema è sorto con riferimento all’art. 30, comma 1, della L. n. 724/1994 che fornisce la definizione di soc