Vediamo i punti salienti della recentissima circolare dell’Agenzia dedicata al Concordato Preventivo Biennale: le cause di esclusione e decadenza, il problema della dichiarazione integrativa e delle operazioni straordinarie.
Nella serata del 17 settembre è stata pubblicata la circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 18/24, relativa al Concordato Preventivo Biennale.
Concordato preventivo biennale: le novità dalla Circolare
Le cause di esclusione e decadenza
Date le cause di esclusione e di decadenza, il cui concretizzarsi è legato non solo a condizioni soggettive del contribuente, ma anche a valutazioni dell’agenzia delle entrate in sede di controllo, questo è forse l’unico caso in cui conoscere il parere dell’Agenzia stessa assume rilevanza sostanziale.
Ma gli elementi di dubbio erano troppi per pensare che con una circolare venissero fugati tutti, e così è stato. La circolare apporta delle indicazioni solo su alcuni temi, che di seguito andiamo ad illustrare.
I debiti contributivi ed erariali
Uno dei temi più attesi e lacunosi è sicuramente quello relativo alla “assenza di debiti contributivi ed erariali”; al riguardo, si è affermato che l’importo di 5.000 euro:
- riguarda il complessivo ammontare dei debiti tributari o dei debiti contributivi, e non i singoli debiti;
- va verificato sulla base della situazione debitoria esistente alla data del 31 dicembre 2023;
- non comprende:
- eventuali rateizzazioni in essere (ovviamente a meno che siano decadute),
- provvedimenti di sospensione,
- il contenzioso in essere.
Deve dunque trattarsi, per concorrere alla formazione del tetto in commento, di debiti scaturenti dalla notifica di atti che al 31 dicembre 2023 sono divenuti definitivi in base a sentenza passata in giudicato o perché non più soggetti ad impugnazione.
Non rilevano i debiti per i quali alla data sopra indicata pendono ancora i termini di pagamento e/o i termini di impugnazione o sussiste contenzioso ancora pendente. Sono esclusi, quindi, anche gli avvisi bonari.
Il famigerato scostamento del 30%
Significativo il chiarimento per il quale il 30% di scostamento, tale da far decadere dall’istituto, è applicabile a tutte le cause di decadenza che fanno riferimento ai dati da dichiarazione.
Il problema della dichiarazione integrativa
La proposta del Fisco si basa su una osservazione triennale della posizione del contribuente, sicchè potrebbe essere rilevante anche la presentazione di una dichiarazione integrativa relativa all’anno 2022 (non solo 2023).
Attenzione anche alle operazioni straordinarie
In merito alle cause di esclusione rappresentate dall’avvenuta realizzazione di una operazione c.d. straordinaria (fusione, scissione, conferimento), si noti come sia rimasta fuori la trasformazione, fattispecie che quindi non può generare la disapplicazione dell’istituto. Al riguardo viene invece precisato che assume rilevanza anche la cessione di ramo d’azienda.
E se il reddito proposto è inferiore?
Un reddito proposto che risulti inferiore rispetto a quello dell’anno 2023 è teoricamente possibile (posto che come detto la proposta del Fisco si basa su una osservazione triennale della posizione del contribuente), ma in tal caso è consigliato verificare la correttezza dei dati ISA indicati, soprattutto se lo scostamento con il reddito 2023 è significativo, situazione dinanzi alla quale possiamo dire con certezza che c’è qualcosa di errato nei dati comunicati dal contribuente.
Infine… i forfettari
La lettura della risposta 6.10 della citata circolare permette poi di trarre la conclusione che il forfettario che nel 2024 fattura più di 100.000 euro ma meno di 150.000 calcolerà le imposte avvalendosi sempre del regime forfettario (15% o 5%).
Utile la sezione finale della circolare, dedicata alle risposte a quesiti specifici, a cui si fa rinvio.
Fonte: Circolare n. 18/2024 dedicata al Concordato Preventivo Biennale
Danilo Sciuto
Giovedì 19 Settembre 2024
Concordato Preventivo Biennale: le novità della Circolare n. 18/2024Webinar in diretta online Relatore: Dott. Giancarlo Modolo L’attesa circolare n. 18/2024 emanata nella serata del 17 settembre lascia aperti ancora troppi dubbi sull’adesione al concordato preventivo biennale. Facciamo il punto sugli aspetti critici della misura dopo l’intervento del Fisco. L’ISCRIZIONE INCLUDE:
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