La gestione delle prestazioni di lavoro autonomo occasionale è un argomento che può creare dubbi. Oggi puntiamo il mouse su un aspetto fondamentale: la redazione della lettera di incarico. Tale adempimento è importante per evitare che il rapporto occasionale possa essere riqualificato diversamente in sede di verifica.
Il lavoro autonomo occasionale si presenta come una forma contrattuale atipica, dal momento che si distingue tanto dal lavoro autonomo in senso stretto quanto dai rapporti di collaborazione coordinata e continuativa (co.co.co.) e di lavoro dipendente.
Al fine di evitare che gli organi ispettivi competenti contestino la natura autonoma ed occasionale dell’incarico, disponendone ad esempio la trasformazione in contratto di lavoro subordinato (con tutte le conseguenze economiche e sanzionatorie connesse) un aspetto di fondamentale importanza è la stesura della lettera di incarico.
Nel documento, infatti, le parti (committente e soggetto incaricato dell’attività) possono descrivere nel dettaglio le caratteristiche della prestazione, oltre che i diritti e gli obblighi derivanti dal contratto stesso.
In tal senso, la scrittura assume importanza anche per scongiurare eventuali controversie tra le parti.
Compresa, grazie a questa breve premessa, la centralità della lettera di incarico, analizziamo in dettaglio come redigerla.
Lavoro autonomo occasionale: la lettera di incarico è obbligatoria?
La normativa italiana non contempla alcun obbligo di redazione di un documento scritto in cui riepilogare le caratteristiche dell’incarico di lavoro autonomo occasionale.
Tuttavia, per un’esigenza di certezza dei dati, soprat