Analizziamo i dati dell’imprenditoria guidata da stranieri in Italia. Soprattutto in agricoltura sono in crescita le realtà con titolare non italiano. I numeri dalle Camere di commercio.
Crescono, nel 2023, le imprese straniere in Italia e toccano quota 657 mila, ossia il 10% in più rispetto al 2018. Le aziende con titolari italiani, invece, sono diminuite del 3% nello stesso periodo.
I cittadini marocchini si concentrano principalmente nel commercio, i romeni nelle costruzioni, mentre i cinesi operano principalmente nella manifattura e nell’intrattenimento.
Numeri confermati anche nell’agricoltura, dove è stato registrato il tasso più elevato di crescita di stranieri alla guida delle imprese: +28% nell’arco degli ultimi cinque anni.
Ma entriamo nel dettaglio e vediamo come sta cambiando la mappa delle aziende.
Le imprese guidate da stranieri: i dati di Unioncamere e Infocamere
A tratteggiare un bilancio su quanto sta accadendo nel mondo imprenditoriale ci hanno pensato i dati di Unioncamere – Infocamere.
Aggiornati allo scorso 30 giugno 2023 hanno messo in evidenza che, nel corso del 2023, le imprese straniere sono cresciute del 10% rispetto a cinque anni fa, raggiungendo quota 657 mila. Le aziende con titolari italiani, invece, sono scese del 3%.
Entrando un po’ più nel dettaglio, i cittadini marocchini operano principalmente nel commercio, quelli romeni nelle costruzioni e i cinesi nella manifattura e nell’intrattenimento.
Nell’arco dei primi sei mesi del 2023, Unioncamere – Infocamere ha messo in evidenza che le imprese straniere hanno registrato un saldo positivo per 14.5000 unità, determinato da 35.501 iscrizioni e 20.923 cessazioni.
“L’Italia delle imprese è sempre più multietnica – spiega Andrea Prete. presidente di Unioncamere – e questo è un bene perché fare impresa aiuta ad integrarsi e perché si pone un freno alla denatalità, fenomeno che coinvolge l’Italia e che non può alla lunga non ripercuotersi sul sistema imprenditoriale.
Se la concorrenza è leale è la benvenuta e migliora il tessuto delle imprese”.
Nel corso del primo semestre 2023 l’imprenditoria è stata trainata principalmente dai seguenti settori:
- costruzioni e servizi: +3% su base annua. Insieme rappresentano il 44% del totale;
- agricoltura: +5%.
Per quanto riguarda il commercio è stata registrata una lieve flessione (-0,7), anche se continua a costituire il settore più rappresentativo, con oltre 261 mila imprese.
Crescita a livello territoriale
Analizzando i numeri delle imprese straniere a livello territoriale, la maggior parte si concentra nel Nord Ovest: il 31% del totale si trova in Lombardia.
Discorso diverso, invece, per quanto riguarda la provincia con il numero maggiore di imprese straniere: Prato, dove l’incidenza è pari al 33%. Seguono:
- Trieste: 20%;
- Firenze: 18%.
Diametralmente opposta, invece, è la situazione della provincia di Barletta-Andria-Trani dove il numero delle imprese straniere si ferma al 2,5%
Andando a guardare, invece, le imprese individuali, i titolari provengono principalmente dai seguenti paesi:
- Marocco;
- Romania;
- Cina.
Complessivamente queste tre nazioni rappresentano il 34% del totale. Seguono:
- Albania, Bangladesh e Pakistan (19%);
- Egitto, Nigeria e Senegal (11%).
Stando a quanto si apprende dalla ricerca Unioncamere-Infocamere,:
“gli imprenditori marocchini combinano una marcata presenza ad una forte specializzazione territoriale, vantando la massima incidenza nelle province dello Stretto (Catanzaro, Reggio Calabria e Messina).
La presenza dei romeni invece risulta meno specializzata territorialmente in quanto raggiunge la massima incidenza in province collocate in tre regioni diverse (Viterbo, Torino, Cremona).
I titolari cinesi invece mostrano un’elevata incidenza e concentrazione in Toscana (Prato con il primato assoluto del 70% e Firenze) ma anche nelle Marche (Fermo)”.
Record di imprese straniere anche in agricoltura
Secondo quanto riferisce Coldiretti – che a sua volta si basa sui dati Unioncamere – InfoCamere aggiornati al 30 giugno 2023 – il tasso di crescita della presenza di stranieri in agricoltura è stato pari al 28% nell’arco degli ultimi cinque anni.
“La forte crescita della presenza di titolari stranieri è in netta controtendenza rispetto alla riduzione generale del numero di imprese agricole condotte da italiani che si è verificata negli ultimi anni – spiega la Coldiretti -.
Sono 20175 le imprese agricole condotte da stranieri in Italia dove sono distribuiti in maniera abbastanza eterogenea sul territorio nazionale. Toscana e Sicilia sono le due regioni in cui l’incidenza è più rilevante”.
Inizia a diventare sempre più multietnica l’agricoltura italiana. Sono molti i contadini vip che hanno scelto le campagne italiane per avviare la propria attività. Accanto a loro ci sono molti immigrati che a seguito di un’esperienza in qualità di lavoratore dipendente, sono riusciti a diventare degli imprenditori.
Una presenza qualificante, secondo Coldiretti, per il settore grazie all’esperienza di altre culture ma anche di nuove tecniche produttive e tipi di coltivazioni.
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Pierpaolo Molinengo
Giovedì 12 gennaio 2024