La Legge di Bilancio 2022 ha esteso al 2023-2024 l’esonero TFR e il ticket di licenziamento per aziende in crisi in liquidazione o amministrazione straordinaria con CIGS. L’Inps fornisce istruzioni per richiedere l’esonero, specificando costi e modalità. La proroga è coperta dal Fondo sociale.
La Legge di Bilancio 2022, in tema di esonero Tfr e ticket di licenziamento, ha esteso al biennio 2023 – 2024 le disposizioni che consentono alle società in liquidazione giudiziale o amministrazione straordinaria di non farsi carico di determinati oneri, come il versamento delle quote di Tfr altrimenti dovute ai fondi di previdenza complementare o al lavoratore interessato.
Come già accaduto per le annualità 2020, 2021 e 2022, le realtà coinvolte da provvedimenti di Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria (CIGS) sono quindi esonerate dal pagamento del Tfr maturato con riguardo alla retribuzione persa a seguito della riduzione oraria / sospensione dal lavoro.
La misura in parola esclude altresì l’obbligo di versare il cosiddetto “ticket licenziamento”.
Alla luce delle istruzioni operative fornite dall’Inps, analizziamo la questione in dettaglio.
Esonero Tfr e ticket di licenziamento: la norma
L’articolo 43-bis del Decreto – legge 28 settembre 2018 numero 109 (convertito, con modificazioni, dalla Legge 16 novembre 2018 numero 130) ha disposto per gli anni 2020, 2021 e 2022, che:
“le società sottoposte a procedura fallimentare o in amm