Panoramica sull’IRPEF: cos’è, come funziona e quali saranno le novità 2024

di Redazione

Pubblicato il 16 novembre 2023

Dal 2024 le aliquote IRPEF verranno ritoccate, riducendosi da 4 a 3 grazie all'accorpamento delle prime due. Vediamo i reali vantaggi in arrivo per i contribuenti.

Ci sono diversi tipi di tasse e imposte in Italia e, tra le più rilevanti, c’è l’IRPEF, conosciuto anche come Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche, che si colloca al centro del sistema fiscale italiano.

Rientra tra le imposte obbligatorie per moltissime tipologie di lavoratori, sia chi risulta dipendente, sia sulle tasse partita IVA dei lavoratori autonomi.

Questo va poi a sostegno dello Stato per permettergli il funzionamento di tantissimi servizi, come l’assistenza sanitaria, l'istruzione e molto altro.

Di recente se n’è sentito parlare molto in quanto sono previsti, nel 2024, dei cambiamenti nelle sue norme soprattutto riguardo agli scaglioni per il suo calcolo.

In questo articolo, quindi, cercheremo di dare un quadro della situazione, spiegando di cosa si tratta nello specifico e soprattutto quali saranno le novità IRPEF 2024.

 

Imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF): di cosa si tratta

irpef novità 2024L'Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche (IRPEF) è un'imposta progressiva, il cui principio fondamentale è iscritto nell'art. 53 della Costituzione Italiana, il quale sancisce il sistema tributario basato sulla progressività.

Questo significa che all'aumentare del reddito, l'aliquota applicata diventa più elevata e, di conseguenza, le tasse dovute allo stato.

L'IRPEF è disciplinata dal Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR), che stabilisce le regole per la determinazione del reddito imponibile e le aliquote da applicare.

Si applica a diversi tipi di reddito, tra cui i redditi fondiari, di capitale, di lavoro dipendente (che includono anche i redditi di pensione), di lavoro autonomo, d'impresa e i redditi diversi elencati nell'articolo 67 del TUIR.

Sono soggetti passivi dell'IRPEF sia le persone fisiche residenti in Italia che le persone fisiche non residenti, ma che comunque percepiscono redditi prodotti in Italia.

 

Come funziona nel dettaglio e quali sono gli scaglioni

L'IRPEF si basa su aliquote progressive, dove queste aumentano man mano che si percepisce un reddito maggiore.

Nel Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR) sono previste quattro diverse aliquote che si applicano a scaglioni di reddito specifici e, in particolare, fino al 2023 questi erano:

  • 23% per redditi fino a 15.000€.
  • 25% per redditi tra 15.000€ e 28.000€.
  • 35% per redditi tra 28.000€ euro e 50.000€.
  • 43% per redditi superiori ai 50.000€.

Si tratta comunque di scaglioni che possono variare a seconda delle modifiche legislative e le manovre finanziarie attuali. Ciò che conta sapere, però, è che queste aliquote si applicano al reddito imponibile, ovvero quello ottenuto sottraendo dal complessivo le detrazioni previste.

Inoltre, bisogna tenere presente che oltre all'IRPEF, possono essere previste addizionali regionali e comunali, che possono aggiungere ulteriori complessità al calcolo delle imposte.

 

Irpef 2024: cosa succederà ad anno nuovo

Il 2024 porterà significative novità per l'Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche in Italia, grazie alla riforma fiscale che entrerà in vigore il 1° gennaio.

La principale modifica riguarda ad esempio il numero di aliquote, che passano da quattro a tre.

Questa semplificazione consente di ridurre la complessità del sistema tributario, rendendo più chiara e trasparente la tassazione sul reddito per i cittadini.

Tuttavia, si tratta anche di una semplificazione che comporta anche una riduzione della progressività del sistema, il che ha generato qualche critica, poiché alcuni temono che i contribuenti a reddito più alto possano beneficiarne eccessivamente.

Insieme alla revisione delle aliquote,infatti, la riforma prevede una riduzione delle detrazioni fiscali per i contribuenti con un reddito complessivo superiore a 50.000€: una misura mira a rendere il sistema fiscale più equo, facendo in modo che il carico delle tasse sia distribuito in maniera proporzionale a tutti.

L'obiettivo è far sì che chi guadagna di più contribuisca in misura maggiore al gettito fiscale complessivo, mentre chi ha redditi più bassi sarà alleggerito.

Questo riequilibrio è ottenuto attraverso la rimodulazione delle aliquote e delle detrazioni.

In particolare, per quanto riguarda le nuove aliquote IRPEF del 2024, queste saranno strutturate in questo modo:

  • fino a 28.000€: aliquota IRPEF del 23%.
  • oltre 28.000€ fino a 50.000€: aliquota IRPEF del 35%.
  • oltre 50.000€: aliquota IRPEF del 43%.

Questo comporterà delle modifiche importanti sulle tassazioni, anche in relazione non solo al livello di reddito ma anche per il lavoro svolto.

In generale, i lavoratori dipendenti e autonomi con redditi medi e bassi vedranno un aumento della loro busta paga grazie alla riduzione dell'aliquota IRPEF sul secondo scaglione, mentre i contribuenti con redditi più alti subiranno il taglio delle detrazioni fiscali e non beneficeranno dell'accorpamento del primo scaglione.

Una riforma che sta facendo discutere davvero molto, ma che non bisogna dimenticare essere stata messa in atto per sostenere la ripresa economica e ridurre il debito e il deficit pubblico.

Trovare un equilibrio tra benefici per i redditi bassi e contenimento delle spese fiscali per quelli alti è una sfida delicata e l'obiettivo sarà, ancora, quello di migliorare il sistema senza creare nuove disparità, trovando un compromesso che soddisfi tutte le parti interessate.

 

Redazione

Giovedì 16 novembre 2023

 

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