Il Fisco ha qualificato abusiva, ai fini delle imposte dirette, una operazione di scissione parziale proporzionale di cassa. Scendiamo più nel dettaglio di questa interessante strategia di riorganizzare l’assetto patrimoniale e finanziario di due società.
Il caso in esame riguarda un’operazione di scissione parziale proporzionale con la quale una famiglia (padre e due figli) intendeva riorganizzare l’assetto patrimoniale e finanziario di due società, una holding e una società operativa, al fine di dotare la società operativa delle risorse finanziarie necessarie ad estinguere il finanziamento bancario contratto da quest’ultima per pagare il debito verso la holding prestatrice di denaro.
Secondo l’amministrazione l’operazione era considerata “circolare” e priva di sostanza economica, in quanto la scissione societaria aveva l’obiettivo di dotare di risorse finanziarie la beneficiaria sfruttando il regime di neutralità fiscale, ovviando alla “più lineare” (ed onerosa) distribuzione di dividendi ed apporto soci.
Scissione di cassa: il caso
Nel caso in esame, Ah Srl (di seguito anche Ah) è una holding detentrice di partecipazioni, sia direttamente che indirettamente, in altre società ed enti; oltre alle partecipazioni, Ah detiene anche riserve di liquidità frutto di politiche di distribuzione di dividendi in suo favore attuate dalle società partecipate.
SI Srl (di seguito anche SI) è una società operativa operante nei settori immobiliari e finanziari, partecipata dalla stessa