Credito d'imposta edicole: entro il 30 settembre l'istanza

Nel corso del 2022, il credito di imposta per le edicole è stato modificato sia nei requisiti soggettivi, sia nei costi agevolabili.
In prossimità della scadenza
per la presentazione dell’istanza, approfittiamo per fare un riepilogo…

Al via l’istanza per accedere al credito d’imposta per le edicole

Al fine di venire incontro alla crisi del settore editoriale, dal 2018 è stato introdotto un credito d’imposta a favore delle edicole, attività commerciali operanti nella vendita al dettaglio di giornali, riviste e periodici.

credito imposta edicole istanzaTale credito è stato successivamente modificato più volte, fino ad arrivare alla ultima Legge di Bilancio, a sua volta modificata dall’art. 67, comma 8, del D.L. n. 73/2021), che ha apportato alcune modifiche, ossia:

  • ha escluso i punti vendita “non esclusivi” dalla platea dei beneficiari;
     
  • ha inserito, nel novero delle spese sostenute nell’anno precedente su cui è parametrato il credito, anche quella per l’acquisto o noleggio di registratori di cassa o di dispostivi POS.

In particolare, dai soggetti ammissibili sono adesso esclusi i cosiddetti “punti vendita non esclusivi” ossia gli esercenti attività commerciali abilitati alla vendita di quotidiani/periodici in base all’art. 2, comma 3, del D. Lgs. 170/2001, anche ove nel comune di riferimento vi siano attività di edicole “pure” o altri punti vendita non esclusivi.

Il credito di imposta è dunque adesso riservato a:
  • attività commerciali che operano esclusivamente nel settore della vendita al dettaglio di giornali, riviste e periodici distributori (cosiddette edicole “pure”), operanti con il solo codice attività 47.62.10 (“Commercio al dettaglio di giornali, riviste e periodici”) oppure
     
  • imprese di distribuzione della stampa che riforniscono giornali/quotidiani/periodici a rivendite in comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti o in comuni con un solo punto vendita, operanti con codice attività principale 82.99.20.

 

Ma a quanto ammonta il credito di imposta?

Dipende dalle spese sostenute, a cui esso è infatti parametrato.

Il credito di imposta 2022 è determinato in base agli importi pagati per i locali in cui si esercita l’attività, riferiti tassativamente ai seguenti costi dell’anno 2021 (anche se pagati nel 2022):

  • IMU, TASI, TARI, COSAP;
  • spese per locazione (al netto dell’Iva);
  • spese per fornitura di energia elettrica;
  • le spese telefoniche e di collegamento a Internet;
  • spese per consegna a domicilio delle copie di giornali;
  • acquisto o il noleggio di Registratori di cassa o Registratori Telematici;
  • acquisto o il noleggio di dispositivi POS.
È previsto il massimale di euro 4.000.

Gli interessati hanno tempo fino al prossimo 30/9 per presentare l’istanza, che altro non è che una semplice autocertificazione relativa alle voci di spesa che formano la base di calcolo.

L’istanza va presentata dal portale dedicato, accedendo tramite SPID (o CIE, ecc.) andando poi alla sezione “Presidenza consiglio dei ministri – dipartimento per l’informazione e l’editoria”, e cliccando su “Credito di imposta edicole”.

Il contribuente può utilizzare il credito d’imposta a decorrere dal quinto giorno lavorativo successivo a quello di pubblicazione dei beneficiari.

Il credito:

  • va esclusivamente in compensazione nel mod. F24 con il codice tributo 6913;
     
  • va riepilogato a quadro RU del mod. Redditi23, fino al suo completo utilizzo;
     
  • non va indicato nel quadro RS.

 

Sullo stesso argomento abbiamo pubblicato anche:

Edicole: al via le domande per l’accesso al credito d’imposta per l’anno 2022

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A cura di Danilo Sciuto

Martedì 13 settembre 2022