Viene spesso richiesto se l’applicazione del bonus ricerca e sviluppo sia ancora condizionata al rispetto di un importo minimo di investimenti annuali.
Il proliferare di modifiche legislative nella disciplina del credito d’imposta per le attività di ricerca e sviluppo sembra aver causato una black-out informativo per quanto riguarda l’esistenza di un presupposto agevolativo rappresentato da una soglia minima di investimenti necessaria per fruire concretamente dell’agevolazione.
In realtà, un esame delle varie discipline che si sono succedute nel tempo porta alla conclusione che, a partire dal 1° gennaio 2020, non risulta più previsto alcun limite minimo di investimenti.
Bonus Ricerca e Sviluppo: la situazione precedente
Inizialmente, l’art. 3, comma 2, del decreto legge n. 145/2013 poneva, per il riconoscimento del credito d’imposta, la condizione di una soglia minima di spesa per attività di ricerca e sviluppo almeno pari a 50.000 euro per ciascun periodo d’imposta interessato.
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