Pur in presenza di una frode carosello, in caso di vendite on line, la mancanza di magazzini e di strutture e spazi adeguati della venditrice possono effettivamente risultare non conosciute, con sussistenza pertanto, a favore dell’acquirente, della esimente della buona fede.
La Corte di Cassazione ha affermato un rilevante profilo applicativo, relativo alla esimente da buona fede a favore dell’acquirente, in caso di frodi carosello e acquisti on line.
Frodi carosello per operazioni soggettivamente inesistenti
Nel caso di specie, una società, esercente attività all’ingrosso di prodotti non alimentari, impugnava avanti alla Commissione Tributaria Provinciale un avviso di accertamento, che traeva origine da una verifica da cui erano emerse, secondo l’Ufficio, circostanze penalmente rilevanti, riconducibili al coinvolgimento della stessa società in una frode Iva intracomunitaria, diretta a favorire la formazione di un ingente credito Iva attraverso l’interposizione di una cartiera, la quale non aveva presentato dichiarazione Iva e II.DD. per più di tre anni, emettendo fatture per operazioni soggettivamente inesistenti, ed applicando prezzi di molto inferiori a quelli operati da altri soggetti regolari sul mercato.
La Commissione Tributaria Provinciale accoglieva il ricorso, evidenziando che le medesime questioni avevano già formato oggetto, per altre annualità, di pronunce (di accogliment