È possibile avvalersi del regime speciale per lavoratori impatriati se il soggetto all’estero svolgeva consulenza a titolo autonomo per la medesima azienda per la quale rientra in Italia in forza di un contratto di lavoro dipendente?
La domanda trova soluzione con una specifica risposta a Interpello dell’Agenzia delle Entrate.
L’Agenzia delle Entrate, a seguito di richiesta di interpello effettuata, ritorna sull’argomento del regime impatriati, in particolar modo per chiarire se è possibile avvalersi di tale regime speciale e vantaggioso nel caso in cui un cittadino italiano, prima trasferitosi all’estero, abbia collaborato negli anni precedenti l’assunzione con quello che poi sarebbe diventato all’atto del trasferimento in Italia il proprio datore di lavoro.
La soluzione al quesito è avvenuta con recente Risposta ad Interpello dell’Agenzia delle Entrate.
Chiariamo meglio, sulla base del caso proposto, quali sono le condizioni per accedere al regime impatriati.
Regime impatriati: regole generali
Prima di approfondire il caso concreto portato all’attenzione dell’Agenzia delle Entrate, è opportuno ricordare che il regime speciale per lavoratori impatriati è stato introdotto dal Decreto Legislativo n. 147 del 14 settembre 2015, articolo 16.
Dopo la sua emanazione però tal