Split payment: elenco dei soggetti obbligati

E’ disponibile sul sito Agenzia Entrate l’elenco dei soggetti obbligati ad effettuare lo split payment sulle fatture ricevute.
Per tutelare il legittimo affidamento degli interessati, la disciplina trova spazio solo dalla data di effettiva inclusione del soggetto nelle liste citate.

split payment elenco soggetti obbligatiL’articolo 17-ter del D.P.R. n. 633/72 disciplina la scissione dei pagamenti (nota come split payment) disponendo che, per le cessioni di beni e per le prestazioni di servizi effettuate nei confronti di amministrazioni pubbliche per le quali i cessionari o committenti non sono debitori d’imposta IVA, l’imposta è in ogni caso versata dai medesimi.

 

Split payment: le sanzioni in caso di violazioni della norma

Le sanzioni previste in caso di violazione di tale norma sono diverse in capo al cliente e al fornitore.

In particolare:

  • il fornitore che abbia emesso fattura senza indicare che l’operazione è soggetta a split payment sarà tenuto ad emettere una nota di variazione e un nuovo documento contabile con l’indicazione “scissione dei pagamenti”.
    In caso contrario, verrà applicata la sanzione amministrativa da € 1.000 a € 8.000, di cui all’art. 9 comma 1 del Dlgs. 471/97.
     
  • il cliente che si vede recapitare una fattura senza la detta indicazione dovrà invece regolarizzare l’operazione entro 30 giorni dalla registrazione della fattura ricevuta.
    In ogni caso, egli è tenuto ad effettuare il versamento dell’imposta dovuta.
    In caso di omesso o ritardato adempimento del versamento all’Erario, il cessionario/committente è soggetto alla sanzione amministrativa di cui all’art.13 Dlgs. 471/97, pari al 30% dell’imposta omessa ovvero ritardata (15% se il ritardo non supera i 90 giorni), salva l’applicazione, ovviamente, del ravvedimento.

 

Elenco dei soggetti obbligati allo split payment

Quanto appena premesso serve a capire come sia essenziale conoscere quali sono i soggetti che devono operare lo “split payment” e quali no.

A tale scopo, nell’apposita sezione del sito del dipartimento delle Finanze del Mef sono pubblicati gli elenchi 2022 delle società, degli enti e delle fondazioni a cui, per il 2022, si applicherà il meccanismo in discorso.

Compresi negli elenchi, aggiornati allo scorso 20 ottobre, sono, in particolare, le società controllate di fatto dalla presidenza del Consiglio dei ministri e dai ministeri; gli enti e le società sotto il controllo delle Amministrazioni centrali, locali e degli enti nazionali di previdenza e assistenza; gli enti, le società e le fondazioni partecipate per una percentuale complessiva del capitale non inferiore al 70%, dalle Amministrazioni pubbliche e, ancora, le società quotate inserite nell’indice Ftse Mib della Borsa italiana.

Sono invece escluse dalle liste le PA, come definite dall’art. 1, comma 2, legge n. 196/2009, alle quali comunque si applica il meccanismo della scissione dei pagamenti.

Queste, infatti, sono individuate nell’elenco pubblicato sul sito dell’Indice delle Pubbliche amministrazioni.

Gli elenchi, come detto, hanno efficacia costitutiva; in essi, ciascun soggetto è individuato tramite codice fiscale, denominazione e, in dettaglio, per data di inserimento.

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A cura di Danilo Sciuto

Venerdì 29 ottobre 2021