La Corte di Cassazione ha ritenuto legittimo l’accertamento nei confronti del socio occulto di una società a ristretta base azionaria.
Il caso di oggi tratta di un contribuente accertato, effettivo dominus della società lussemburghese, quindi, socio occulto, per il tramite dello “schermo societario” della s.r.l. italiana.
Accertamento su socio occulto di srl: i fatti di causa
A seguito di accertamento a carico di una s.r.l., veniva riscontrato dall’Agenzia delle Entrate di Verona, per l’anno 2004, l’utilizzo di fatture, relative a operazioni ritenute inesistenti, emesse da una società di diritto inglese.
Il capitale sociale della società italiana risultava posseduto, per il 33% ciascuna, da tre società di diritto lussemburghese, il cui capitale sociale era posseduto da altre società, con sedi in paradisi fiscali.
L’Ufficio, a seguito di ulteriori indagini, riteneva provato il fatto che dietro le società si celassero due persone fisiche, tra le quali, per quello che qui rileva, il contribuente, che con l’avviso di accertamento oggetto di questo giudizio, ritenutolo unico socio occulto delle società lussemburghesi, gli venivano imputati, ai fini dell’Irpef, utili extracontabili nella misura del 66% del reddito accertato a carico della srl italiana.
Il ricorso proposto dal contribuente avverso l’atto impositivo veniva accolto dalla Commissione tributaria provinciale ma la decisione, appellata dall’Agenzia delle Entrate, è stata riformata dalla Commissione tributaria regionale del Veneto-Sezione distaccata di Verona, che ha rideterminato in euro 363.351 il reddito non dichiarato e ridotto nel minimo le sanzioni.