L’Italia e il recovery fund

di Commercialista Telematico

Pubblicato il 6 ottobre 2020

Quali sono per l'Italia le opportunità che nascono col Recovery Fund? Su quali comparti potranno essere spesi i fondi europei stanziati per combattere l'emergenza economica nata dall'epidemia da CoronaVirus?

Italia e recovery fund: premessa

italia e recovery fundIl Recovery Fund (e soprattutto l’uso che se ne farà) è la grande scommessa di questo decennio.

Ecco perché il Governo - nel predisporre il programma di accesso alle risorse - dovrebbe capitalizzare alcune considerazioni che Mario Draghi ha lanciato dal palco del Meeting di Rimini ovvero che “il futuro è nelle riforme anche profonde dell’esistente”.

Solo partendo dalla consapevolezza che l’esistente deve essere riformato è possibile utilizzare i fondi messi a disposizione dalla UE come una vera e propria opportunità di investimento tali da innescare dinamiche di crescita e di inclusione sociale ed Istituzionale.

L’occasione offerta dal riparto del recovery fund deve essere poi propizia per dar vita a progettualità concrete che sappiano affrontare tre grandi criticità che colpiscono il sistema Italia ovvero: la recessione demografia, la scarsa produttività e l’eterna questione della sostenibilità del debito pubblico.

Infatti il Recovery Fund o meglio, nella sua definizione estesa, il Next Generation UE Si definisce come il piano europeo per una “ripresa sostenibile, uniforme, inclusiva ed equa” che viene finanziato dall’Europea con risorse proprie e che, pertanto, necessita di una progettazione e un’accountability accurata.

 

Recessione demografia

“La forza di una nazione è determinata dalla sua popolazione”[1]

Parlare di demografia significa occuparsi dei cittadini che compongono il Paese, e significa farlo in termini numerici ma soprattutto affrontando la popolazione sotto un profilo strutturale.

Ed analizzando la popolazione tra le diverse fasce anagrafiche è facile prendere atto che in Italia la fascia degli over 65 è molto numerosa, e lo sarà sempre di più negli anni futuri, caratterizzando cosi la nostra nazione come una realtà regressiva.

Gli over 65 sono più numerosi degli under 15 e questo connesso ad un crescente assottigliamento della fascia 15-64 comporta conseguenze pesanti sotto il profilo sanitario e lavorativo.

italia recovery fund

Figura 1. Movimento Saldo naturale della popolazione. Nati e morti. Anni 2002 – 2019 Valori Assoluti. Fonte: dati Istat

 

Del resto non è un mistero che l’Italia sia un paese anziano; il più anziano d’Europa con un’aspettativa di vita di 80,9 anni per gli uomini e di 85,2 per le donne e, di contro, con un tasso di fecondità molto basso: 1,29 bimbi per donna.

Il saldo demografico naturale è negativo: i morti sono maggiori dei nati già da un decennio.

E se il saldo demografico è negativo, il Paese non può neppure contare sul potenziale di crescita economica derivante dal dividendo demografico; che dipende inesorabilmente da numeri di soggetti lavorativamente attivi rispetto alla popolazione non produttivo (ovvero over 65 ed under 14) e per comprendere al meglio la questione basti pensare che gli over 70 nel 2050 passeranno ad essere circa 16 milioni rispetto agli attuali 10,5 milioni; mentre gli under 20 diminuiranno dagli attuali 10,7 mln a 8,5 mln tra 30 anni.

Va da sé che una società anziana perde, inesorabilmente, energia e vitalità.

A conferma di questa considerazione gli under 35 sono il 33,8% della popolazione mentre erano oltre la metà della popolazione nel periodo del miracolo economico [2].

E leggendo l’evoluzione dell’indice di vecchiaia (ovvero il rapporto tra under 15 e over 65) si può comprendere pure la correlazione tra recessione demografica ed economica.

Ogni 100 under 15 vi erano 87,6 over 65 nel 1990, ve ne sono 173 oggi e le proiezioni ne prevedono 265 nel 2038.

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NOTE

[1] Antonio Golini, Italiani poca gente – Luiss.

[2] Stefano Allievi – La spirale del sottosviluppo - Laterza

 

A cura di Stefano Mazzuccato

Martedì 6 ottobre 2020

 

UNA NUOVA FISCALITÀ PER IL PRESENTE E PER IL FUTURO
dalla Cash flow tax alla Tassazione dell'economia digitale 

Evento gratuito previa iscrizione

ACCREDITATO IN DIRETTA il 09/10/2020

ORE: 14:30 - 18:30


PROGRAMMA

Scarica qui la locandina dell'evento

Prima Tavola Rotonda
L'URGENZA DI RIFORMARE IL "PRESENTE":
nuove ipotesi di "Tassazione per cassa", Flat taxation e nuovi Testi unici

Ne parlano: Andrea CarinciDario Deotto, Luigi Lovecchio, Maurizio Postal, Pasquale Saggese

Seconda Tavola Rotonda
LA FISCALITA' DEL "DOMANI":
Tassazione dell'economia digitale, Gender Tax, Utilizzo delle intelligenze artificiali nella fiscalità

Ne parlano: Eugenio Della Valle, Stefano Dorigo, Luca Miele, Massimo Sirri, Tania Stefanutto

Interverranno

On. Alessio Villarosa - Sottosegretario al Ministero dell'economia e delle finanze

On. Massimo Bitonci - già Sottosegretario al Ministero dell'economia e delle finanze


Modera: Giovanni Parente (giornalista de Il Sole 24 ore) 

Introduce i lavori: Roberto Pasquini (direttore del Commercialista Telematico)

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