Il Decreto Rilancio ha istituito un contributo a fondo perduto anche per i settori ricreativo e dell’intrattenimento, anch’essi vittime della crisi economica da emergenza sanitaria da Covid-19. Il limite di tale contributo è di 5 milioni per il 2020. In attesa del decreto del MEF che dovrà far luce su criteri e modalità di applicazione della norma facciamo il punto della situazione su tale contributo.
L’art. 25-bis, del D.L. n. 34/2020, inserito in sede di conversione in legge, istituisce una ulteriore forma di contributo a fondo perduto, riservato ai settori ricreativo e dell’intrattenimento.
Il comma 1, dell’art. 25-bis, del D.L.n.34/2020, al fine di mitigare la crisi economica derivante dall’emergenza epidemiologica da COVID-19, alle imprese operanti nei settori ricreativo e dell’intrattenimento, nonché dell’organizzazione di feste e cerimonie, prevede l’erogazione di contributi a fondo perduto nel limite di spesa complessivo di 5 milioni di euro per l’anno 2020.
Viene demandato ad un successivo decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, da adottare entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del D.L. n. 34/2020, di concerto con il Ministro dello sviluppo economico, la fissazione dei criteri e delle modalità di applicazione della norma, anche al fine di assicurare il rispetto del limite di spesa, privilegiando tuttavia le imprese che presentano una riduzione del proprio fatturato su base mensile pari almeno al 50 per cento rispetto a quello del 2019.
L’efficacia delle disposizioni è subordinata, ai sensi dell’articolo 108, paragrafo 3, del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, all’autorizzazione della Commissione europea.
L’originario contributo a fondo perduto
Se la norma introdotta in sede di conversione in legge del D.L. n. 34/2020 è di fatto tutta da scoprire, ricordiamo che è in piena azione l’art.25, del D.L. n. 34/2020, che riconosce un contributo a fondo perduto a favore dei soggetti esercenti attiv