Impresa familiare: bonus fiscale per investimenti nel Sud anche al collaboratore

Il credito d’imposta per investimenti nel Sud è fruibile anche dai collaboratori familiari, in proporzione delle rispettive quote di partecipazione agli utili.

Impresa familiare: bonus fiscale per investimenti nel Sud anche al collaboratoreIl credito d’imposta per investimenti nel Mezzogiorno spetta anche al collaboratore dell’impresa familiare

Lo ha chiarito l’Agenzia delle entrate, nella risposta n. 85 del 5 marzo 2020, secondo cui il collaboratore, quale titolare di reddito di partecipazione nell’impresa familiare, rientra nell’ambito soggettivo di applicazione del credito d’imposta.

Il credito d’imposta per investimenti nel Sud è, quindi, fruibile anche dai collaboratori familiari, in proporzione delle rispettive quote di partecipazione agli utili.

A tal fine, viene citata dalla stessa Agenzia delle entrate la risoluzione n. 163/E del 2003 che specifica anche, in linea di principio, le condizioni che consentono di trasferire ai soci le agevolazioni concesse alle società di persone informa di crediti d’imposta, ribadisce che l’attribuzione ai soci del credito maturato in capo alla società non configura un’ipotesi di cessione del credito d’imposta, ma ne costituisce una particolare forma di utilizzo e chiarisce che i soci potranno utilizzare la quota di credito loro assegnata solo dopo averla acquisita nella propria dichiarazione.

 

Trasparenza fiscale

Detti principi valgono, quindi, anche nel caso di specie, considerato che la disciplina delle imprese familiari di cui al comma 4 dell’art. 5 del TUIR si basa sul medesimo principio di trasparenza fiscale previsto per le società di persone, dovendosi, quindi, attribuire il credito d’imposta in esame al collaboratore familiare, in proporzione alla sua quota di partecipazione agli utili.

La ripartizione del credito di imposta in questione dovrà risultare dalla dichiarazione dei redditi del titolare dell’impresa familiare e il collaboratore familiare potrà utilizzare la quota di reddito assegnatagli solo dopo averla indicata nella propria dichiarazione dei redditi.

 

Natura del bonus per investimenti al Sud: contributi in conto impianti

Sulla natura del contributo in questione, sulla base delle precisazioni fornite dalla precedente risoluzione n. 241/E del 19 luglio 2002, in merito all’analogo credito d’imposta per investimenti nelle aree depresse introdotto dall’articolo 8 della legge n. 388 del 2000, l’Agenzia delle entrate afferma che il credito d’imposta, generata dall’acquisto di beni strumentali nuovi, rientri nella categoria dei contributi in conto impianti.

 

Rilevanza fiscale dell’agevolazione sulla base del principio di competenza

Chiarita la natura del contributo quale contributo in conto impianti, sulla base della scelta tra le tecniche di contabilizzazione dello stesso previste dai principi contabili nazionali, atteso che l’art. 66, comma 2, del TUIR rinvia alle regole recate dall’art. 102 dello stesso testo unico, resta ferma la rilevanza fiscale dei predetti contributi sulla base del principio di competenza.

 

Canoni di leasing deducibili in capo alle imprese minori

Inoltre, l’Agenzia ricorda che, in relazione alle imprese cd. minori che determinano il reddito ai sensi dell’art. 66 del TUIR e che hanno optato per il comma 5 dell’articolo 18 del D.P.R. n. 600 del 1973, come chiarito con la circolare del 13 aprile 2017 n. 11/E, in considerazione del principio di analogia di trattamento fiscale dell’acquisto dei beni in proprietà e in leasing, i canoni di leasing sono deducibili in capo alle imprese minori a norma del comma 7 dell’art. 102 del TUIR.

 

A cura di Vincenzo D’Andò

Venerdì 6 marzo 2020

 

Queste informazioni sono tratte dal Diario Quotidiano pubblicato ogni giorno su CommercialistaTelematico