Obiettivo di questo approfondimento è illustrare i diversi regimi fiscali e contributivi che possono essere adottati da coloro che esercitano le c.d. professioni turistiche di accompagnamento, vale a dire le attività di guida, accompagnatore ed interprete turistico.
Regimi fiscali e contributivi delle c.d. professioni turistiche di accompagnamento
I regimi fiscali e contributivi di guide, accompagnatori e interpreti turistici, di particolare favore, sono i seguenti:
- il regime fiscale normale di chi esercita professionalmente queste attività, a cui è legato quello di chi le esercita occasionalmente;
- il regime fiscale forfetario unico introdotto dalla Legge 190/2014 e successive modificazioni.
I regimi contributivi, cioè previdenziali, sono invece i seguenti:
- l’iscrizione alla gestione separata dell’INPS (obbligatoria per i lavoratori autonomi occasionali con un reddito annuo derivante da dette attività superiore a 5.000 Euro e per i lavoratori autonomi professionali che hanno aperto la sola partita IVA);
- l’iscrizione alla gestione commercianti dell’INPS è riservata ai soggetti che esercitano le attività indicate, hanno aperto la partita IVA e si sono iscritti nel Registro delle imprese;
- i professionisti di cui al numero precedente che si sono iscritti nel Registro delle imprese possono optare per il regime fiscale forfetario unico e richiedere lo sconto del 35% dei contributi da esso previsto.
Infine, segnaliamo che il testo è corredato da:
- due schemi che rappresentano graficamente l’importo del reddito annuo lordo (cioè comprensivo delle imposte) a partire dal quale conviene, per le guide, gli accompagnatori e gli interpreti turistici, iscriversi e restare nella gestione separata oppure passare nella gestione commercianti dell’INPS;
- due tabelle riepilogative delle caratteristiche più importanti dei diversi regimi fiscali e contributivi previdenziali di guide, accompagnatori e interpreti turistici, dunque soggetti esercenti attività professionali turistiche e delle combinazioni possibili tra questi regimi.
Il regime fiscale e contributivo di guide, accompagnatori e interpreti turistici: in particolare, il regime forfetario unico
I diversi regimi fiscali adottabili dagli esercenti le attività professionali turistiche
Il regime fiscale ordinario delle attività professionali o professioni turistiche di accompagnamento, vale a dire delle attività di guida, accompagnatore ed interprete turistico è molto favorevole, soprattutto per le guide e gli interpreti, in quanto i redditi da esse ottenuti sono soggetti all’IRPEF (Imposta sui redditi delle persone fisiche), ma non all’IRAP (Imposta regionale sulle attività produttive) quando l’attività è personale e manca il requisito dell’autonoma organizzazione (previsto dall’art. 2 del Decreto Legislativo n° 446 del 1997), cioè quando l’esercente l’attività non ha dipendenti o collaboratori di altro genere.
Inoltre queste attività sono esenti dall’IVA (Imposta sul valore aggiunto) ai sensi del numero 22 dell’art. 10 del DPR 633/1972[1], eccetto quella di accompagnatore che è soggetta all’IVA al 22%, salvo il caso in cui il viaggio in cui viene impiegato l’accompagnatore sia effettuato fuori dall’Unione Europea.
A questa condizione quella dell’accompagnatore è un’attività “fuori campo IVA” e quindi ad essa non si applica l’IVA.
Alle attività delle guide e degli interpreti turistici che hanno la partita IVA ed anche se sono esenti dall’imposta dal 1° Gennaio 2020 si applica l’obbligo di memorizzazione elettronica e di trasmissione telematica dei corrispettivi che sostituisce quello della fatturazione elettronica (comma 1° dell’art. 2 del Decreto Legislativo n° 127 del 2015).
Applicazione del regime forfetario unico
Tutte le attività già in essere di queste tipologie possono anche optare per l’applicazione del c.d. regime fiscale forfetario unico in forza del quale le guide, gli interpreti e gli accompagnatori turistici con partita IVA che hanno ricavi annui fino a 65.000 Euro[2] pagano