Nel sistema italiano di sicurezza sociale, il principio di autonomia del rapporto contributivo rispetto all’obbligazione retributiva garantisce la tutela previdenziale indipendentemente dalle dinamiche retributive tra datore di lavoro e lavoratore. Questo principio stabilisce che i contributi sono dovuti sulla retribuzione astrattamente dovuta secondo i contratti collettivi nazionali, non su quella effettivamente corrisposta. La legge ha chiarito che, in caso di pluralità di contratti collettivi, si deve fare riferimento a quelli stipulati dalle organizzazioni sindacali più rappresentative nella categoria. La giurisprudenza ha confermato che l’obbligo contributivo non può essere ridotto per accordi individuali e deve essere ancorato all’orario e al trattamento economico normale previsto dal contratto collettivo.
Nel sistema italiano della sicurezza sociale, il principio di autonomia del rapporto contributivo rispetto all’obbligazione retributiva costituisce uno snodo fondamentale per comprendere la logica e l’evoluzione dell’obbligo assicurativo del datore di lavoro. Non si tratta soltanto di un tecnicismo giuridico, bensì di un elemento strutturale dell’ordinamento, finalizzato a garantire la certezza e l’effettività della tutela previdenziale, indipendentemente dalle dinamiche retributive concrete intercorrenti fra datore di lavoro e lavoratore. Tale principio, ormai stabilmente recepito dalla giurisprudenza di legittimità, si fonda su una distinzione concettuale e funzionale tra il debito retributivo e l’obbligo contributivo, evidenziando l’autonomia strutturale di quest’ultimo sia sul piano quantitativo che su quello temporale.
Come si calcola la contribuzione dovuta?
Il principio in esame si radica nel disposto normativo dell’art. 1 del D.L. n. 338/1989, convertito con modificazioni nella L. n. 389/1989, il quale stabilisce che la retribuzione imponibile ai fini previdenziali non può essere inferiore agli importi stabiliti dai contratti collettivi nazionali stipulati dalle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative. Ne deriva che la contribuzione è dovuta non in relazione alla retribuzione effettivamente corrisposta, bensì a quella astrattamente dovuta, secondo i parametri normativi e contrattuali applicabili al rapporto. In tal modo, la legge positivizza il principio secondo cui l’obbligazione contributiva si fonda su una base predeterminata e oggettiva, sottratta alle eventuali modifiche o riduzioni convenzionali del trattamento economico pattuito fra le parti.
Un aspetto particolarmente rilevante, che merita un approfondimento specifico, riguarda la corretta individuazione del contratto collettivo da assumere come parametro per la determinazione del minimale contributivo.
Il minimale retributivo ai fini INPS
Nel delineare il principio dell’autonomia de