Nasce il sistema di interscambio di dati di natura previdenziale tra i paesi EU, dello SEE e con la Svizzera: tale sistema permetterà uno scambio di informazioni telematiche con riferimento a prestazioni sociali quali:
con l’obiettivo di eliminare il cartaceo e rendere più snello lo scambio, ma anche di rendere meno “facile” la possibilità di abuso e frode a fronte di un mancato scambio di informazioni circa i cittadini.
Il sistema è operativo dal 3 luglio 2019.
EESSI: Sistema Europeo per lo Scambio di Dati Previdenziali
È stato ufficialmente avviato il sistema di scambio di informazioni telematiche in materia previdenziale dell’Unione europea: EESSI (acronimo di Electronic Exchange Social Security Information) permetterà di scambiare dati concernenti la situazione previdenziale dei cittadini europei tra le diverse Nazioni coinvolte.
Con tale nuovo sistema, sarà molto più facile accedere alle informazioni previdenziali riguardanti i cittadini europei, per pratiche relative sia a soggetti lavoratori che a pensionati, ma al contempo sarà anche più facile il recupero di contributi e prestazioni indebite, qualora un soggetto, forte del mancato scambio di informazioni tra due paesi, percepisca prestazioni indebite.
Dell’introduzione di tale nuovo sistema nel nostro paese si è occupato l’Istituto Previdenziale con la Circolare n. 97 del 2019.
Nazioni “connesse” col sistema EESSI
Il sistema EESSI permetterà la corretta gestione degli scambi di dati e delle informazioni tra gli enti italiani e le corrispettive istituzioni straniere, tra le quali rientrano:
- gli Stati europei (Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia e Ungheria);
- gli Stati dello Spazio Economico Europeo (Islanda, Liechtenstein e Norvegia);
- la Svizzera.
Le prime indicazioni operative INPS sul sistema europeo EESSI
Il sistema di scambio di informazioni previdenziali è attivo dal 3 luglio 2019, anche se fino al completo allineamento dei sistemi informatici, l’Istituto previdenziale ha fornito specifiche istruzioni operative da seguire.
Il servizio di Electronic Exchange of Social Security Information comporta l’attivazione nel nuovo sistema, di diversi enti previdenziali, tra i quali sicuramente rientrano:
- INPS;
- INAIL;
- Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali;
- Ministero della Salute.
Sistema EESSI e BUC
Il sistema comporta che gli stati cosiddetti EESSI ready (ossia quelli che riescono a garantire che le istituzioni competenti siano pronte a scambiare determinati dati in via telematica con i propri corrispettivi nei paesi esteri) dovranno utilizzare, per lo scambio di dati e informazioni, i Business Use Cases (BUC) approvati dalla Commissione Amministrativa e realizzati tramite scambio di Structured Electronic Document (SED).
Nel nuovo sistema EESSI ogni processo amministrativo prevede le seguenti due categorie di partecipanti:
- case owner (titolare – proprietario del caso), ossia l’Istituzione che avvia il processo di lavoro (BUC) tramite l’invio del primo SED;
- counterparty (controparte), ossia l’Istituzione destinataria del primo messaggio elettronico partecipante a quel processo di lavoro (BUC).
La gestione delle prestazioni INPS con il sistema di interscambio EESSI
Il sistema comporta per l’Istituto previdenziale delle nuove regole e infrastrutture di adeguamento che verranno pian piano rilasciati dall’Istituto.
I processi, con riferimento all’Istituto, interessano in maniera particolare i settori:
- pensioni: sia nei casi in cui l’Istituto è “controparte” che in quelli in cui è “titolare-proprietario del caso”, le pratiche saranno elaborate e scambiate con le Istituzioni degli Stati coinvolti con l’applicativo nazionale National Application per le Convenzioni Internazionali (NACI), in corso di realizzazione.
Fino alla realizzazione di tale applicativo, le Strutture territoriali competenti dovranno utilizzare la piattaforma RINA messa a disposizione dalla Commissione europea e resa disponibile nella intranet dell’Istituto; - ammortizzatori sociali ed entrate: nelle more dello sviluppo di applicazioni nazionali specifiche, per lo scambio di dati e informazioni sarà utilizzata esclusivamente la piattaforma RINA, attraverso la quale gli operatori addetti potranno rispondere alle domande di servizio ricevute dall’estero o inviarne di nuove;
- recuperi contributi e prestazioni indebite. In fase di avvio, in attesa delle implementazioni degli applicativi nazionali per il collegamento al sistema EESSI, lo scambio dei flussi relativi ai BUC Recovery (ovverosia l’assistenza reciproca tra le Istituzioni per il recupero di prestazioni indebite pensionistiche e non pensionistiche o di contributi) potrà avvenire esclusivamente utilizzando la piattaforma RINA.
A cura di Antonella Madia
Sabato 27 Luglio 2019