Fattura elettronica estesa anche ai privati: una nuova complicazione senza senso?

la minaccia (nascosta nelle pieghe della Legge di Bilancio) di estendere la fattura elettronica anche alle operazione fra privati (business to consumer) fa intravedere una serie di ulteriori complicazioni del sistema tributario a cui non sembrano far fronte benfici rilevanti, a meno di non cambiare anche alcune regole fiscali – ecco alcuni suggerimenti dagli autori del Commercialista Telematico

Il minacciato obbligo di emissione della fattura elettronica dall’1 gennaio 2019 anche nei confronti dei privati rischia di dare luogo ad una serie di problemi probabilmente sottovalutati in questa fase. Non è stato considerato che anche le persone fisiche “private” utilizzano le fatture al fine di beneficiare delle detrazioni per oneri.

Si consideri ad esempio la detrazione delle spese mediche, oppure del compenso pagato al notaio per la stipula del contratto di mutuo relativo all’abitazione principale. I predetti compensi rappresentano un onere accessorio detraibile nei limiti del plafond previsto per gli interessi passivi dal TUIR.

In questo caso il contribuente deve essere in possesso della documentazione idonea al fine di esercitare il diritto alla detrazione. Se il contribuente non si avvale della possibilità di presentare il modello 730 precompilato potrebbe essere obbligato, in sede di controllo formale del modello di dichiarazione dei redditi, ad esibire le fatture in formato analogico/cartaceo.

E’ dunque essenziale comprendere come nel nuovo sistema il contribuente persona fisica sia in grado di ricevere la fattura in formato elettronico e, successivamente, anche a causa dell’attività di controllo formale della dichiarazione, sia in grado di trasformare il documento ricevuto in formato analogico al fine di esibirlo all’Agenzia delle entrate.

Inizialmente sembrava percorribile una sola strada. Secondo la soluzione iniziale i consumatori privati, anche se persone fisiche, sarebbero state obbligate ad essere titolari di un indirizzo di posta elettronica certificata. In questo modo il Sistema di Interscambio dell’Agenzia delle entrate sarebbe stato in grado di “smistare” loro le fatture emesse da medici, avvocati, notai, etc. In alternativa i contribuenti avrebbero potuto dotarsi di un’identità digitale. La soluzione, però, ancorché tecnicamente praticabile senza eccessive difficoltà, avrebbe rappresentato un notevole appesantimento di oneri per i privati persone fisiche.

Ora, però, sembra che i tecnici siano al lavoro per individuare una soluzione alternativa. Al fine di semplificare il processo di digitalizzazione le fatture elettroniche emesse dal 1° gennaio 2019 nei confronti dei privati consumatori finali potranno essere acquisite dagli stessi privati tramite i servizi telematici dell’Agenzia delle entrate. Ad esempio il cittadino dovrà preventivamente registrarsi a Fiscoline con la richiesta del codice PIN in modo da poter accedere ai servizi telematici dell’Agenzia delle entrate. In questo modo sarà l’Agenzia delle entrate a rilasciare una copia della fattura elettronica in formato analogico/cartaceo al soggetto destinatario della fattura. I contribuenti saranno quindi in grado di esibire in sede di controllo formale delle dichiarazioni le fatture in formato analogico nel frattempo “estratte” dal sito dell’Agenzia delle entrate.

In realtà l’appuntamento con la fatturazione elettronica obbligatoria, anche con riferimento ai documenti emessi nei confronti dei privati, dovrebbe rappresentare l’occasione per rendere più veloce il processo di semplificazione. Diversamente i nuovi adempimenti saranno considerati come un mero “appesantimento” dei molteplici obblighi gravanti su tutti cittadini.

A tal fine si potrebbe procedere ad un cambiamento integrale delle modalità seguite per effettuare i controlli formali sulle dichiarazioni. Non si comprendere per quale ragione gli uffici dell’Agenzia delle entrate dovrebbero continuare a chiedere in formato cartaceo le fatture emesse dai medici, dai notai, dalle imprese che hanno effettuato gli interventi di ristrutturazione, etc.

Al fine di controllare le dichiarazioni dei redditi presentate dai contribuenti che non si sono avvalsi della possibilità rappresentata dal 730 precompilato, l’Agenzia delle entrate potrà accedere al Sistema di Intescambio ove sono affluite tutte le fatture emesse in formato elettronico. Il Sistema di Interscambio è un grande contenitore dove l’Agenzia delle entrate potrà acquisire autonomamente le fatture emesse dei medici, notai, e in generale i documenti emessi in formato elettronico dai contribuenti che sono obbligati all’utilizzo di tale formato.

L’acquisizione diretta dei documenti da parte dell’Agenzia delle entrate in sede di controllo formale delle dichiarazioni potrà evitare l’invio di una serie di richieste inutili nei confronti dei cittadini. I vantaggi potrebbero essere notevoli anche per gli studi professionali che sono sempre più frequentemente destinatari di queste richieste per l’assistenza prestata nei confronti delle persone fisiche.

12 dicembre 2017

Nicola Forte