la Legge di stabilità ha previsto una sanatoria che dovrebbe agevolare i soggetti che hanno lasciato insoluti vecchi debiti fiscali di modesto importo (inferiori ad € 300)
La legge n. 190/2014 contenente norme per il bilancio dello Stato, meglio nota come legge di stabilità 2015, ha previsto una sanatoria che dovrebbe agevolare i soggetti che hanno lasciato insoluti vecchi debiti fiscali di modesto importo.
In particolare, l’art. 1, comma 688, della legge di stabilità prevede il condono delle cartelle esattoriali non regolate dai contribuenti dall’anno 2000 in poi di importo inferiore ai 300 euro, che il concessionario della riscossione dovrà cancellare. Trattasi, in sostanza, di cartelle non pagate riguardanti il canone Rai, contravvenzioni per divieto di sosta o per eccesso di velocità: in sostanza circa il 70% delle cartelle in possesso di Equitalia.
La citata disposizione recita che: “Alle comunicazioni di inesigibilità relative alle quota di cui al comma 684 si applicano gli articoli 19 e 20 del decreto legislativo 13 aprile 1999, n.112, come da ultimo rispettivamente modificato dai comi 682 e 683 del presente articolo. Le quote inesigibili, di valore inferiore o pari a 300 euro, (…) non sono assoggettate al controllo di cui al citato articolo 19”.
Il bacino di utenza interessato alla sanatoria in esame è rilevante e trattasi dei contribuenti che non hanno pagato le cartelle negli anni precedenti. Il concessionario potrebbe anche provare a riscuotere le cartelle di pagamento, ma è da ritenere che il condono serve all’erario per evitare eventuali imputazioni da parte della Corte dei conti.
La nuova forma di condono, entrata in vigore dal 1° gennaio 2015, richiederà un tempo medio di circa tre anni per il recupero degli arretrati; qualora in questo arco temprale dall’invio della cartella, il concessionario competente non fosse riuscito a rientrare nel debito, la cartella verrebbe considerata inesigibile e, quindi, non riscossa.
Come chiedere il condono
I contribuenti che versano nelle condizioni sopra descritte non dovranno presentare una istanza di condono, in quanto i debiti verranno cancellati in modo automatico senza richiesta di alcun pagamento. In particolare, se decorsi tre anni dall’emanazione della cartella Equitalia non avrà incassato quanto dovuto (importi entro i 300 euro), la cartella emessa sarà estinta e inesigibile.
Il provvedimento di condono, infatti, riguarda solo le cartelle di vecchia data, mentre per quelle recenti emesse nel 2014, il contribuente dovrà aspettare il decorso di tre anni prima che possa scattare la sanatoria. Per quest’ultima, quindi, per essere ‘condonata’ si dovrà aspettare il 1° gennaio 2018 e fino ad allora Equitalia potrà benissimo chiederne il pagamento. L’importo limite è fissato a 300 euro e l’obiettivo della sanatoria sarebbe quello di risolvere tutte le situazioni in sospeso più vecchie ed eliminare molte delle cartelle esattoriale che non sono state pagate.
Equitalia, concessionario della riscossione, deve riscuotere i crediti di diversi enti statali; ogni tre anni dovrebbe inviare ad ogni ente un resoconto in cui riassume le gli importi che si risece a recuperare. Pertanto il concessionario dovrà trasmettere nel 2017 agli enti statali interessati i ruoli determinati nel 2014.
Si segnala, in conlcusione, il nuovo sito internet del gruppo Equitalia www.gruppoequitalia.it che prevede un nuovo servizio di rateazione on-line il quale consentirà la dilazione dei debiti erariali fino a cinquantamila euro: il sito permette di usufruire dei vari servizi a seconda della diversa utenza mediante l’accesso alle varie operazioni come il paga on-line, l’estratto conto ed altro.
19 gennaio 2015
Enzo Di Giacomo