L’Agenzia delle Entrate ha inviato a 2,6 milioni di contribuenti le lettere di compliance per il modello Redditi 2023, periodo d’imposta 2022: le segnalazioni riguardano molto spesso redditi non coerenti con le CU ricevute.
Il Fisco riaccende i riflettori della tax compliance e lo fa con un’operazione notturna ed un invio massivo di lettere di invito, di portata nazionale. A partire dalla mezzanotte del 16 ottobre 2025, migliaia di contribuenti italiani hanno ricevuto una comunicazione di “invito alla regolarizzazione” riferita ai redditi dell’anno d’imposta 2022, rilevati come potenzialmente omessi o errati nelle dichiarazioni dei redditi presentate nel 2023.
Le comunicazioni sono state recapitate ai contribuenti nel cuore della notte, tramite PEC indirizzate ai domicili digitali registrati. Una scelta che, verosimilmente, mira a distribuire i flussi di invio e ad evitare il sovraccarico dei server dell’Agenzia, ma che ha comunque generato una certa inquietudine tra chi, per comodità, ha configurato la propria posta certificata anche sul proprio smartphone.
L’operazione ricorda la maxi-campagna dell’anno precedente, quando oltre 2,6 milioni di contribuenti ricevettero analoghi inviti alla regolarizzazione. Un’attività di massa che, per dimensioni e tempistiche, farebbe impallidire anche il più instancabile degli spammer professionisti.
L’operazione rientra nel percorso di rafforzamento delle attività di prevenzione e adempimento collaborativo delineato nei più recenti documenti programmatici dell’Agenzia delle Entrate, che puntano a consolidare l’utilizzo