In materia di fringe benefit da destinare ai dipendenti, i beni e i servizi previsti dal piano di welfare aziendale possono essere cumulativamente indicati in un unico documento di legittimazione, purché il loro valore complessivo non ecceda il limite previsto dalla legge, superato il quale il vantaggio concorre per intero a formare il reddito da lavoro dipendente ed è soggetto a tassazione, come stabilisce l’articolo 51, comma 3 del Tuir. In pratica per erogare i fringe benefit ai dipendenti si possono anche usare carte di debito nominative. Lo ha chiarito l’Agenzia delle Entrate con la risposta ad interpello n 5 del 15/01/2025.
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