Medici veterinari con fatturazione elettronica?

Da numerosi addetti ai lavori è stato sollevato il dubbio in merito all’esistenza o meno del divieto di fatturazione elettronica anche in capo ai medici veterinari. Cogliamo dunque l’occasione per fare chiarezza.

Sul tema del divieto di fatturazione elettronica non mancano mai dubbi o incertezze. E’ il caso, ad esempio, della fattispecie relativa alle fatture emesse dai medici veterinari, per i quali talvolta riceviamo richieste di chiarimenti da parte degli addetti ai lavori.

In particolare, nel ragionamento logico che da tanti viene fatto, l’attività dei medici veterinari non è rivolta all’essere umano, per cui si potrebbe ipotizzare l’assenza del divieto dell’emissione della fattura elettronica. Vediamo dunque di fare chiarezza su questo divieto.

 

Medici veterinari e fatturazione elettronica: cosa dice la norma?

Come sempre, è la norma stessa a venirci in soccorso, ossia l’articolo 10-bis del D.L. n. 119/2018, in base al quale è sancito il divieto di documentare tramite fatturazione elettronica le operazioni effettuate da quanti sono «tenuti all’invio dei dati al Sistema tessera sanitaria»,
L’elemento discriminante è dato dunque dalle fatture i cui dati sono da inviare al Sistema tessera sanitaria.

Si faccia attenzione su due punti:

  1. la norma si riferisce alle fatture per le quali c’è l’obbligo di invio al STS; pertanto, nel caso in cui un soggetto potenzialmente obbligato invii per errore una fattura al STS (che dunque non andava inviata al STS), non per questo avrà il divieto di fattura elettronica;
  2. il divieto si rifà all’astratto invio dei dati, per cui prescinde da un’eventuale opposizione all’invio stesso, ipotesi nella quale l’operazione non può comunque essere documentata con fattura elettronica.

 

E la prassi del fisco?

Nel ricomprendere anche i medici veterinari nell’alveo degli operatori sanitari che hanno il divieto di fatturazione elettronica, d’altronde, c’è anche la  “Risposta alla Consulenza Giuridica” n. 15 del 30 aprile 2019 dell’Agenzia delle Entrate. Per la precisione, la domanda esatta chiedeva…

«se i Medici Veterinari, inviando al Sistema di Interscambio (Sdi) tutte le fatture elettroniche delle loro prestazioni professionali, possano essere esonerati dall’invio delle medesime al Sistema Tessera Sanitaria».

Tuttavia, proprio in virtù della regola sancita dalla suddetta norma, ci sono casi, sebbene eccezionali, in cui il veterinario non deve inviare le proprie fatture al STS, e quindi deve farle elettroniche.

Il primo caso è quello in cui la fattura non sia destinata a persona fisica per le spese veterinarie. Ciò avviene quando il cliente è un’impresa o un professionista (ad esempio, una fattura emessa verso un allevamento, un’associazione, o una ditta che utilizza animali per lavoro).

Il secondo caso è quello in cui la fattura vada emessa verso cliente estero (non residente in Italia).

Una cosa infine va ricordata: la violazione del divieto non configura alcuna infrazione tributaria; in altre parole, nessuna sanzione amministrativa viene irrogata nel caso in cui un soggetto che non debba inviare la fattura elettronicamente disattenda tale obbligo.

 

Attenzione alla privacy

Le conseguenze, sul tema, vertono esclusivamente sulla normativa sulla privacy personale.

Potrebbe dunque essere solo il soggetto che ha avuti lesi i propri diritti alla privacy a contestare l’infrazione all’emittente la fattura, instaurando una causa civile al fine di ottenere un risarcimento del danno.

 

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Danilo Sciuto

Mercoledì 21 Maggio 2025