L’imposta di successione cambia modalità: autoliquidazione, nuove scadenze e responsabilità maggiori per contribuenti ed eredi. Quali sono i rischi da evitare? Come gestire correttamente adempimenti e controlli? Quali saranno le verifiche fiscali sulle successioni autoliquidate?
Scopriamo tutte le novità da conoscere per gestire al meglio adempimenti e scadenze.
La legge delega (art. 10 Legge 111/2023) consentiva al governo di intervenire sul sistema fiscale per razionalizzarlo e semplificarlo, ridurre adempimenti a carico dei contribuenti, anche mediante soluzioni tecnologiche, creare maggiore coerenza tra le disposizioni di legge; in materia di imposta di successione e donazione, come si è già rilevato, l’intervento del governo, tramite il D.Lgs 139/2024, è stato un po’ timido, probabilmente frenato dai vincoli di bilancio, anche se la recente Circolare esplicativa del 16 aprile 2025 ne enfatizza un po’ gli esiti.
Una delle “semplificazioni” più rilevanti è la modalità di liquidazione dell’imposta di successione, ora lasciata al “contribuente”, che non deve più attendere l’arrivo della cartella, ma proporre e pagare l’imposta, salvo vedersela in seguito contestata con l’aggiunta di interessi e sanzioni.
La nuova autoliquidazione dell’imposta di successione
Il TUS (Testo Unico delle disposizioni imposte successioni e donazioni, D.Lgs 31 ottobre 1990 n.346) prevede ora infatti che:
“l’imposta è liquidata dai soggetti obbligati al pagamento in base alla dichiarazione di successione”, […]
non più dall’ufficio…
…“ed è nuovamente autoliquidata [] in caso di successiva presentazione di dichiarazione sostitutiva o integrativa (art. 27 c. 2). L’ufficio procede al controllo dell’autoliquidazione []” (art. 27 c. 2 bis).
Il contribuente deve poi versare l’imposta “principale” di successione entro 90 giorni, decorrenti, si badi, non dall’apertura della successione, né dalla presentazione della dichiarazione di successione, ma dal termine di scadenza fissato dalla legge per la sua presentazione (dodici mesi con decorrenza dal decesso o da altri eventi previsti dall’art. 31 TUS), anche se la dichiarazione è stata registrata molto prima (art. 37 c. 1 TUS). Stando all’esempio della Circolare 3E, “se una successione viene aperta il 22 ottobre 2025 e la relativa dichiarazione presentata il 15 aprile 2026, il versamento dell’imposta può essere effettuato entro il 20 gennaio 2027 (90 giorni decorrenti dal termine finale del 22 ottobre 2026 per la presentazione della dichiarazione di successione)”.
Per consentire il pagamento, dopo un mese di limbo nel quale si era spesso tornati alla presentazione cartacea della dichiarazione, L’Agenzia con la Risoluzione n. 2/2025 ha finalmente istituito i codici tributo: 1539 per il pagamento dell’l’autoliquidazione, mediante modello F24, A 139 per le sanzioni, e A152 per gli interessi, accertati dall’ufficio, 1532 per tasse e servizi ipotecari pagati