La nostra vita è intimamente connessa con quelli che sono gli adempimenti tributari che ci fanno essere Cittadini e Contribuenti ed anche il momento estremo non sfugge a questa regola. Il decesso del Contribuente professionista lascia spesso rapporti economici e finanziari sospesi, come sospesi sono i connessi adempimenti tributari che riverberano a carico degli Eredi.
In caso di decesso di libero professionista ancora in attività, quali sono gli adempimenti che gravano sugli eredi? Oggi puntiamo il mouse su modalità e obblighi di fatturazione degli incarichi ancora non incassati al momento della morte.
Decesso del professionista e incarichi da riscuotere
Il decesso del libero professionista, oltre a lasciare i propri cari nel dolore, trasla, a carico degli stessi, la necessità di condurre a termine azioni ed attività che l’evento ha improvvisamente interrotto.
Non è raro, infatti, che il libero professionista, nell’ambito della propria dinamica lavorativa, veda trascorrere un lasso di tempo più o meno rilevante fra il momento della fattuale conclusione di una prestazione professionale, o la maturazione del diritto alla percezione di un compenso, e l’effettivo incasso di quanto spettante.
Tutti noi professionisti, infatti, grazie alla possibilità che ci è concessa di emettere “note spese” o “preavvisi di parcella”, posticipiamo il momento della fatturazione all’incasso effettivo dei nostri compensi, così da non trovarci “debitori di imposta” in un momento antecedente rispetto alla manifestazione finanziaria attiva connessa alla parcella stessa.
Orbene, può accadere che fra il momento dell’insorgenza del diritto alla percezione del compenso ed il materiale incasso dello stesso, i