L’Agenzia delle Entrate monitora attentamente i versamenti IVA periodici e segnala eventuali omissioni, offrendo ai contribuenti la possibilità di regolarizzare la propria posizione. Il quadro VQ del modello IVA 2025 gioca un ruolo chiave nel recupero del credito maturato, consentendo di far emergere importi versati in ritardo.
Vediamo come va gestita in dichiarazione IVA la regolarizzazione di eventuali omessi versamenti relativi ad annualità precedenti, in particolare il 2023.
Omessi versamenti periodici IVA e regolarizzazione: analisi del quadro VQ nel modello IVA 2025
L’Agenzia delle entrate, in relazione alle comunicazioni dei dati delle liquidazioni periodiche IVA, è in grado di rilevare, in modo tempestivo, la presenza di versamenti periodici omessi, che, di regola, segnala al contribuente interessato allo scopo di consentirgli:
- di fornire i chiarimenti necessari o segnalare eventuali dati e/o elementi non considerati o valutati erroneamente;
oppure:
- di procedere a corrispondere quanto dovuto avvalendosi dell’istituto del ravvedimento operoso.
Il quadro VQ presente nel modello dichiarativo IVA 2025 per il periodo d’imposta “2025” (di seguito riprodotto), che è stato oggetto di analisi in un precedente studio [“Dichiarazione annuale IVA 2025: guida alla compilazione del Quadro VQ per i versamenti periodici omessi” pubblicato il 24 Febbraio 2025] ha il peculiare obiettivo di consentire l’individuazione del credito maturato a seguito di versamenti di IVA periodica:
- non spontanei;
o:
- ripresi dopo la sospensione per eventi eccezionali;
inerenti ad anni d’imposta precedenti quello oggetto di adempimento dichiarativo.
Ai fini procedurali, in difetto di spontanea regolarizzazione, l’Amministrazione finanziaria ha la possibilità di attivare il controllo anticipato ai sensi dell’art. 54-bis, comma 2-bis, del decreto IVA.
Nell’ipotesi in cui sono stati omessi i versamenti dell’IVA a debito risultante dalle liquidazioni periodiche, nel modello di dichiarazione annuale IVA e, in particolare, nel quadro VL non devono essere valutati i versamenti periodici omessi, in quanto si deve tenere in considerazione esclusivamente l’imposta periodica versata, anche a seguito del ricevimento delle comunicazioni degli esiti del controllo automatizzato ai sensi dell’art. 54-bis del decreto IVA.
In quest’ultimo caso, infatti, se i versamenti risultano eseguiti in forma rateale, è necessario rilevare la quota parte d’imposta corrisposta fino alla data di presentazione della dichiarazione e, comunque, non oltre il termine ordinario previsto per la presentazione della medesima.
Il pagamento delle rate successive, nel corso degli anni corrispondenti al piano di rateazione, comporterà l’emersione di un credito IVA da annotare nella dichiarazione annuale di ciascun anno di riferimento.
A tal fine, come detto, nel modello di dichiarazione annuale IVA, con il quadro VQ, risulta accordata la possibilità di procedere alla determinazione del credito maturato a seguito di