Una recente risposta ai quesiti della stampa ci permette di fare il punto sulla gestione dell’autotutela da parte dell’Agenzia Entrate. Secondo il Fisco ai fini dell’applicazione dell’istituto dell’autotutela obbligatoria, l’elencazione delle fattispecie va considerata tassativa e l’atto impositivo deve risultare viziato da manifesta illegittimità
Il VideoForum dei commercialisti svoltosi il 27 gennaio 2025 ha fornito lo spunto per riesaminare l’istituto dell’autotutela che, a parere di chi scrive, è alla base dei rapporti tra cittadino e fisco. E’ emerso da una risposta fornita dall’Agenzia delle entrate che ai fini dell’applicazione dell’istituto dell’autotutela obbligatoria, l’elencazione delle fattispecie va considerata tassativa e l’atto impositivo deve risultare viziato da manifesta illegittimità; la tassatività dei casi enunciati nella disposizione di riferimento (art.10-quater legge 212/2000) si evince anche dalle espressioni introdotte nella norma che non lasciano vie di scampo a interpretazioni estensive.
L’autotutela dopo la Riforma della Giustizia Tributaria
La risposta di cui sopra rafforza quanto la nuova normativa in vigore sull’autotutela ha inteso introdurre, restringendo l’ambito di applicazione dell’istituto dell’autotutela.
Infatti l’annullamento da parte dell’ufficio (autotutela obbligatoria) di un atto può avvenire solo se l’atto impugnato riguarda: l’errore di per