L’emissione di una fattura elettronica cointestata non è consentita e questa limitazione può generare problemi operativi, soprattutto nelle transazioni B2B.
Scopriamo come affrontare questa situazione e quali soluzioni possono essere adottate per garantire conformità e correttezza nella fatturazione.
Fattura elettronica cointestata: criticità e soluzioni operative
Chi scrive ha sempre sostenuto che l’introduzione della fattura elettronica ha costituito per gli operatori del settore una opportunità di “ripasso” delle regole generali sull’IVA e in generale sulla fatturazione. Un esempio su tutti è la prassi (assai seguita in passato) di emettere fatture con data 31 dicembre ma materialmente redatte nei mesi successivi (febbraio, marzo, aprile…), considerandole però spedite (e ricevute dal cliente) nel mese di dicembre. La fatturazione elettronica di fatto ha reso non più praticabile questa procedura.
Di contro, vi sono casi in cui la fatturazione elettronica non permette di emettere fatture come legittimamente andrebbe fatto.
È il caso, sul quale ci soffermiamo, della fattura cointestata.
Le difficoltà connesse alla cointestazione delle fatture
Si tratta di un fenomeno assai frequente, che si realizza tipicamente quando non si sia in presenza di un solo committente. È il caso di due fratelli che chiedono consulenza per pratiche di successione, o di due soci che devono recedere dalla loro società, o di due persone che acquistano in comproprietà un immobile, e così via nei tanti casi pratici.
In tali casi, appunto, la fattura, come dispone l’articolo 21 del DPR 633/72, va emessa a tutti i committenti, non a uno solo.
Ma è possibile mettere due intestatari nella fattura elettronica? Al momento no.
L’Agenzia delle Entrate, con la risoluzione n. 87/2017, dedicata proprio a tale tema, ha confermato che non è possibile l’emissione di una fattura cointestata verso committente soggetto passivo Iva B2B. Nel caso invece di fattura emessa nei confronti di più committenti non soggetti passivi, quindi fattura B2C, la compilazione della sezione “Identificativi Fiscali” andrà effettuata riportando i dati di uno solo dei soggetti.
Per l’emissione di una fattura cointestata sarà necessario inserire i dati di uno solo dei soggetti contraenti all’interno del campo “Identificativi Fiscali” o nell’intestazione di fattura, nell’apposito campo del committente/cessionario, in quanto il Sistema di Interscambio (SdI), nella fase dei controlli, non è in grado di riconoscere l’intestazione multipla. Eventuali cointestatari dovranno essere indicati in uno dei campi opzionali a descrizione libera che non sono sottoposti ai vari controlli del Sistema di Interscambio, come ad esempio il corpo della fattura.
Oltre questa Risoluzione, non esiste alcun’altra indicazione di ordine pratico.
Pertanto, se il problema della cointestazione B2C è sostanzialmente risolto, resta quello della cointestazione B2B.
Soluzioni operative e strategie per le imprese
La soluzione praticabile, a questo punto, è l’unica possibile: frazionare la fatturazione tra gli interessati, quindi, emettere la fattura n. X verso il committente A, e la fattura n. Y verso il committente B, per un importo diviso a metà.
Si ribadisce che tale soluzione va utilizzata nel caso di fattura B2B, in quanto la fatturazione B2C va effettuata in base alle regole indicate nella RM 87/2017 citata.
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Danilo Sciuto
Mercoledì 22 gennaio 2025