La riforma fiscale non risolve le incoerenze sulla gestione fiscale degli immobili per i professionisti e rischia di introdurre ulteriori complessità. Attualmente, gli immobili strumentali per le attività professionali non generano reddito fondiario, ma le nuove norme potrebbero causare doppie imposizioni e disallineamenti, soprattutto con l’uso promiscuo degli immobili. La questione rimane intricata, evidenziando la necessità di una soluzione che stabilizzi la tassazione per i professionisti. Approfondiamo le possibili soluzioni e le implicazioni pratiche di queste normative.
La riforma fiscale non corregge le criticità di coerenza fiscale nella disciplina degli immobili degli esercenti arti e professioni ed anzi rischia di introdurre incongruenze ancora più marcate rispetto all’attuate governo fiscale. L’indagine deve dipartire dall’intersezione normativa degli artt. 43 e 54 quinquies nella versione letterale introdotta dal Decreto del Consiglio dei Ministri approvato il 30 aprile 2023 (non ancora in vigore).
Reddito di lavoro autonomo: il regime fiscale degli immobili strumentali
Alla qualificazione degli immobili come strumentali provvede legislativamente, come noto, l’art. 43 TUIR il cui primo comma testualmente espone:
“Non si considerano produttivi di reddito fondiario gli immobili relativi ad imprese commerciali e quelli che costituiscono beni strumentali per l’esercizio di arti e professioni”.
La rappresentata norma raccorda, quindi, la mancanza di autonomia impositiva degli immobili a due criteri diversi:
- al regime di appartenenza al compendio patrimoniale d’impresa per gli immobili commerciali;
- alla natura di beni strumentali per gli immobili impiegati nell’esercizio di arti e professioni.
Il secondo comma del citato art. 43, TUIR completa la cornice normativa con la nota precisazione che:
“Ai fini delle imposte sui redditi si considerano strumentali gli immobili utilizzati esclusivamente per l’esercizio dell’arte o della professione o dell’impresa commerciale da parte del possessore.
Gli immobili relativi ad imprese commerciali che per le loro caratteristiche non sono suscettibili di diver