Le recenti novità in ambito lavoro hanno introdotto, per il solo anno 2023, il limite del fringe benefits ad euro 3.000 per i soggetti con figli a carico.
Esaminiamo come procedere per aver diritto all’agevolazione.
Come noto il Decreto Legge n. 48 del 4 maggio 2023, convertito nella Legge n. 85-2023, ha introdotto “Misure urgenti per l’inclusione sociale e l’accesso al mondo del lavoro” tra le quali spicca l’innalzamento, per il solo anno 2023, del limite del fringe benefits fino ad euro 3.000 per i soggetti con figli a carico (nel limite sono ricomprese le somme erogate o rimborsate per il pagamento delle utenze domestiche).
L’Agenzia delle Entrate ha provveduto a fornire chiarimenti in materia e con il presente contributo si coglie l’occasione per fare il punto della situazione.
Fringe benefits 2023 e soggetti con figli a carico: il punto
Limitatamente al periodo d’imposta 2023 e in deroga all’articolo 51, comma 3, del TUIR, non concorrono a formare il reddito, entro il limite complessivo di euro 3.000, i beni ceduti o i servizi prestati ai lavoratori dipendenti con figli, compresi i figli nati fuori del matrimonio riconosciuti, i figli adottivi o affidati a carico come previsto dall’art. 12 del TUIR (rientrano nel limite dei 3.000 euro anche le somme erogate o rimborsate per il pagamento delle utenze domestiche).
Soggetti che possono usufruire dell’agevolazione
Come per l’anno 2022, viene confermato che il beneficio spetta sia ai titolari di redditi di lavoro dipendente che di redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente.
Nota: rientrano pertanto anche i collaboratori e gli amministratori che ricevono redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente.
Cosa si intende per figli a carico
Si intende a carico il familiare che possiede un reddito complessivo non superiore a 2.840,51 euro, al lordo degli oneri deducibili, elevato a 4.000 euro