Nuovi chiarimenti in tema di istanza di interpello preventivo per nuovi investimenti: puntiamo il mouse sui criteri di ammissibilità dell’investimento e sulla documentazione da produrre in allegato all’istanza.
L’Agenzia delle entrate ha fornito nuove indicazioni sull’interpello sui nuovi investimenti alla luce dell’esperienza applicativa maturata nel corso degli anni e dei contributi pervenuti a seguito della pubblica consultazione avviata per l’aggiornamento degli indirizzi interpretativi forniti con la circolare n. 25/2016.
In sostanza si tratta di nuove linee guida per le imprese, nazionali ed estere, che intendono utilizzare l’interpello nuovi investimenti ed ottenere una risposta del Fisco sul trattamento tributario da applicare al proprio piano di sviluppo in Italia
Con la circolare n. 7/E, del 28 marzo 2023 (già segnalata nel diario del 29 Marzo), l’Agenzia delle Entrate ha illustrato le nuove modalità di interlocuzione fra il fisco e gli investitori sull’interpello sui nuovi investimenti.
Il documento delle Entrate si prefigge di fornire nuovi chiarimenti sull’istituto dell’interpello sui nuovi investimenti, che tengono conto della casistica affrontata nei primi anni di operatività dello stesso e della conseguente necessità di aggiornare le indicazioni di prassi già fornite; il documento tiene, altresì, conto dei contributi e delle proposte pervenute a seguito della pubblica consultazione avviata per l’aggiornamento degli indirizzi interpretativi, forniti dalla circolare n. 25/E , del 1° giugno 2016.
La normativa di riferimento sulle agevolazioni per i nuovi investimenti
Con il decreto legislativo 24 settembre 2015, n. 147, rubricato “Misure per la crescita e l’internazionalizzazione delle imprese“, cosiddetto Decreto Internazionalizzazione, è stato introdotto l’interpello sui nuovi investimenti con l’intento di dotare gli investitori , nazionali ed esteri , di uno strumento di interlocuzione privilegiata con l’Amministrazione finanziaria in relazione a qualsiasi profilo fiscale dei piani di investimento che gli stessi intendano realizzare – alle condizioni previste dalla medesima norma – nel territorio dello Stato.
Rispetto all’interpello previsto dall’articolo 11, della legge 27 luglio 2000, n. 212, recante lo “Statuto dei diritti del contribuente“, che rappresenta il modello generale di ri