La Corte di cassazione ha avuto occasione di pronunciarsi nell’ambito dell’accertamento a carico del socio di una società a ristretta base, per chiarire che, nei suoi confronti, non si applicano le limitazioni alla tassazione dei dividendi, atteso che queste ultime vengono meno nel caso di accertamento di utili extracontabili, poiché è necessaria la sussistenza di un bilancio approvato.
Il caso in breve: accertamento di socio di società a ristretta base su utili extracontabili
Al centro della controversia vi era un avviso di accertamento del maggior reddito di partecipazione, emesso a carico del socio al 50% di una srl, già destinataria di un precedente atto impositivo, divenuto definitivo per mancata impugnazione.
Il contribuente proponeva ricorso alla Commissione tributaria provinciale competente, che lo rigettava.
Pertanto, il privato proponeva gravame avanti alla CTR Campania, che lo accoglieva, ritenendo che l’avviso di accertamento fosse intrinsecamente incoerente poiché, da un lato, faceva leva sul principio in base al quale gli utili non contabilizzati dalla società si presumono distribuiti ai soci e, dall’altro, nel determinare gli utili distribuiti secondo la percentuale di partecipazione, faceva riferimento ai ricavi accertati a carico della società e non al reddito di impresa accertato nei confronti della medesima.
L’Agenzia delle entrate, quindi, proponeva ricorso di legittimità, sostenendo che il Collegio regionale avesse confuso i diversi presupposti di recupero dell’imposta dal momento che, nei confronti della società, i ricavi “in nero” si andavano ad aggiungere a quanto dichiarato e documentato effettivamente dall’impresa, laddove, nei confronti del socio, rilevavano in quanto presuntivamente distribuiti nei confronti di questi, al di là di ciò che risultava a livello contabile, essendo stati conseguiti in evasione di imposta.
La decisione della Cassazione
La Suprema Corte, nell’accogliere il ricorso er