Giustizia tributaria: come cambierà la geografia giudiziaria?

Vediamo come la riforma della Giustizia Tributaria ridisegnerà anche la geografia giudiziaria delle attuali Commissioni Tributarie.

 In data 1 giugno 2022 il Governo ha presentato al Senato il disegno di legge n. 2636 di riforma strutturale della giustizia tributaria e di riforma parziale del processo tributario.

Si prevede, finalmente, la nascita della Quinta Magistratura (oltre quella ordinaria, amministrativa, contabile e militare) con giudici professionali, competenti, a tempo pieno e vincitori di un severo e selettivo concorso pubblico, scritto ed orale.

 

La nuova pianta organica della Giustizia Tributaria

L’art. 1, comma 10, del succitato disegno di legge prevede, a decorrere dal 1° ottobre 2022, l’assunzione a tempo indeterminato di 170 unità di personale tra dirigenti e funzionari al fine di incrementare il livello di efficienza degli uffici e delle strutture centrali e territoriali della nuova giustizia tributaria.

In particolare, il comma 10, lett. a), citato, testualmente prevede l’assunzione di:

per l’anno 2022, 20 unità di personale dirigenziale non generale, di cui 18 unità da destinare alla direzione di uno o più uffici di segreteria di commissioni tributarie e 2 unità da destinare alla Direzione della giustizia tributaria del Dipartimento delle finanze”.

Infatti, la nota illustrativa al disegno di legge chiarisce che i 18 nuovi dirigenti saranno destinati soltanto alla direzione di uno o più uffici di segreteria delle 107 Commissioni tributarie provinciali che attualmente non sono sede dirigenziale.

Infatti, mentre la sede dirigenziale è obbligatoria per tutte le Commissioni tributarie regionali (tranne la Basilicata ed il Molise), nelle Commissioni tributarie provinciali non è prevista sino ad oggi la figura dirigenziale (tranne per Roma e Napoli).

Oltretutto, non bisogna dimenticare che ogni dirigente percepisce euro 149.645,32 annui lordi, per cui per i 20 nuovi dirigenti si prevede dal 1° ottobre 2022 una spesa complessiva di euro 748.226,61 e dal 2023 di euro 2.992.906,46.

Alla luce delle suddette nuove assunzioni è facile prevedere una nuova geografia giudiziaria delle Commissioni tributarie provinciali molte delle quali (con pochi ricorsi all’anno) saranno accorpate per essere dirette da un dirigente, con elevata professionalità e retribuzione.

 

 

Geografia giudiziaria tributaria: il presente e le previsioni sul futuro

geografia giudiziaria tributaria

Attualmente, ci sono 30 Commissioni tributarie provinciali con una sola sezione e 56 Commissioni tributarie provinciali con sole tre sezioni.

Difficilmente questa situazione rimarrà inalterata a partire dal prossimo 1 gennaio 2023.

Oltretutto, il processo telematico ormai ha annullato la necessità di avere il primo grado in ogni provincia ed i 450 nuovi magistrati tributari saranno assegnati nelle nuove minori sedi rispetto alle attuali.

Inoltre, questa nuova geografia giudiziaria consentirà una migliore organizzazione giudiziaria, con nuove assunzioni a tempo indeterminato di 125 funzionari (F1 e F2).

Di conseguenza, si dovrà ridisegnare anche la geografia giudiziaria delle regionali, tenendo sempre conto però delle difficoltà ambientali e di lunghezza delle Regioni.

In conclusione, dopo l’approvazione definitiva del disegno di legge n. 2636 citato, il Governo ed il Parlamento metteranno mano, con precise disposizioni normative, alla nuova geografia giudiziaria.

 

 

Scopri tutte le novità in arrivo con la Riforma della Giustizia Tributaria
eBook GRATUITO
La Riforma della Giustizia Tributaria – Aspetti positivi e negativi

di Maurizio Villani, promotore della Riforma del processo tributario.

La Riforma della Giustizia tributaria sta diventando realtà ed è stato emanato il DDL che porterà alla riforma e professionalizzazione della magistratura tributaria e che riscrive le regole del processo tributario, superando il divieto di prova testimoniale.

Con il presente lavoro l’Avv. Villani fornisce un primo commento delle principali novità governative, con la speranza, però, che il Parlamento, in sede di approvazione definitiva, apporti le necessarie modifiche per avere finalmente una giustizia tributaria terza ed indipendente, come tassativamente previsto dall’art. 111, secondo comma della Costituzione.

SCARICALO SUBITO GRATUITAMENTE >>

 

 

a cura di Maurizio Villani

Sabato 9 Luglio 2022