Nel giudizio tributario la compensazione delle spese che riporta “le gravi ed eccezionali” ragioni indicate dal giudice, non possono essere illogiche o erronee, pena il vizio di violazione di legge.
Pertanto la compensazione delle spese non può fondarsi sulla difficoltà del contribuente nella conoscenza reale dell’atto impositivo.
Principio di soccombenza e condanna al rimborso delle spese di lite
Nel processo tributario la parte soccombente è condannata a rimborsare le spese del giudizio che sono liquidate con la sentenza, nel rispetto del principio della soccombenza presente.
Il criterio della soccombenza è improntato ad un preciso compito spettante al giudice in quanto dovrà “specificamente motivarle”, risultando, dopo le modifiche apportate, notevolmente limitato l’ambito della compensazione per il giudizio.
Le spese di giudizio comprendono, oltre al contributo unificato, gli onorari e i diritti del difensore, le spese generali nonché i versamenti sostenuti per imposta sul valore e contributi previdenziali se dovuti (comma 2-ter).
Le spese sono a carico del rinunciante nel caso di estinzione del processo per “rinuncia al ricorso” (art. 44 d.lgs n. 546/92), salvo diverso accordo tra le parti; nel caso di estinzione del giudizio per “inattività della parti” (art. 45 d.lgs n. 546/92) che le spese siano a carico del soggetto che le ha anticipate.
Infine se è dichiarata l’estinzione del giudizio per “cessata materia del contendere” (art. 46 d. lgs n. 546/92).
La compensazione delle spese di lite: le gravi ed eccezionali ragioni
Il legislatore ha rivisto di recente la disciplina delle spese di lite, mediante la previsione della compensazione delle spese che il giudice deve espressamente motivare, di cui all’art. 15 del D. Lgs n. 546/1992, come modificato dal D. Lgs n. 156/2015 che ha rimodulato l’art. 92 del codice procedura civile.
L’art. 15, comma 2, stabilisce che le spese di giudizio possono essere compensate in tutto o in parte dal giudice tributario solo nel caso di soccombenza reciproca e allorché vi siano “gravi ed eccezionali ragioni” che devono essere e