In questi anni si sono diffuse le c.d. MAG, ossia le Mutue di autogestione, società cooperative preposte alla raccolta di risparmio fra soci e all’erogazione di microprestiti a persone fisiche e imprese. Vediamo come funzionano…
Gli altri soggetti, diversi dalle banche, erogatori di piccoli prestiti
Da ultimo, segnaliamo che il primo periodo del comma 7° dell’art. 112 TUB anch’esso rinnovato dall’articolo 7 del D.lgs 141/2010 e successivamente modificato dalla lettera m) dell’art. 3 del Decreto Legislativo n° 169 del 2012 prevede che:
“i soggetti diversi dalle banche, già operanti alla data di entrata in vigore della presente disposizione (il 2 Ottobre 2012) i quali, senza fine di lucro (quindi in forma di società cooperativa oppure di associazione, fondazione o comitato), raccolgono tradizionalmente in ambito locale somme di modesto ammontare ed erogano piccoli prestiti (quindi soggetti che erogano microcrediti ma anche prestiti di ammontare superiore a questi purché non di molto) possono continuare a svolgere la propria attività, in considerazione del carattere marginale della stessa, nel rispetto delle modalità operative e dei limiti quantitativi determinati dal CICR (Comitato Interministeriale Credito e Risparmio)”.
Le mutue di autogestione
Questa norma serve essenzialmente legittimare l’attività delle c.d. “mutue di autogestione” o “MAG”, che sono società cooperative che si sono diffuse in questi anni avendo come oggetto sociale la raccolta di ri