Per i lavoratori autonomi che applicano il regime impatriati o il regime ricercatori e docenti, la base imponibile contributiva va calcolata al lordo o al netto dell’agevolazione fiscale?
I benefici del Regime Impatriati e del Regime Rientro dei Ricercatori e Docenti: valgono anche per i contributi?
L’articolo di oggi riguarda un problema particolarmente spinoso che pare non avere avuto ancora risposta da parte delle Istituzioni: nel caso in cui un soggetto apra partita IVA (sia in qualità di imprenditore, sia in qualità di lavoratore autonomo) ed applichi i benefici fiscali previsti dal Regime Impatriati o dal Regime Rientro dei Ricercatori e Docenti, tali benefici si devono applicare anche all’aspetto contributivo oppure no?
Ci addentriamo nel problema facendo una prima osservazione relativa ai lavoratori dipendenti: non ci sono dubbi sul fatto che per i lavoratori dipendenti il beneficio fiscale sia riservato esclusivamente all’ambito fiscale, rimanendo l’imponibile contributivo del tutto estraneo ai benefici del Regime Impatriati e del Regime Rientro Ricercatori e Docenti.
Partendo da questo spunto, possiamo in via preliminare affermare che in linea di principio non ci sono motivi per affermare che il beneficio fiscale previsto dal Regime Impatriati e Regime Rientro Ricercatori e Docenti possa estendersi “automaticamente” anche all’aspetto previdenziale.
Non ci sono all’interno delle norme fondanti dei due suddetti Regimi (art. 16 D.Lgs. 147/2015 e art. 44 DL. n. 78/2010 e relative modifiche) elementi che possano portare a ritenere che il beneficio sia esteso anche alla componente previdenziale.
Tuttavia la questione appare più complessa di così, in particolare quando ci si avvicini al momento in cui si deve compilare l