Finalmente il Ministero del Lavoro ha definito i limiti e le condizioni che consentiranno agli Enti del Terzo Settore di esercitare attività diverse da quelle di interesse generale. Cosa si intende per attività diverse? …e in cosa consistono tali limiti e condizioni?
Enti del Terzo Settore e esercizio di attività diverse da quelle di interesse generale
Se un ente non esercita alcuna delle attività di interesse generale o se le attività diverse sono prevalenti, nel senso che oltrepassino i limiti stabiliti dal predetto decreto, l’ETS potrebbe essere cancellato dal RUNTS assumendo, evidentemente, una qualificazione diversa.
Non si deve dimenticare, infatti, che ai sensi dell’art. 4 del D.Lgs n. 117/2017, gli ETS devono perseguire, senza scopo di lucro, finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale “mediante lo svolgimento, in via esclusiva o principale, di una o più attività di interesse generale in forma di azione volontaria o di erogazione gratuita di denaro, beni o servizi, o di mutualità o di produzione o scambio di beni o servizi, ed iscritti nel registro unico nazionale del Terzo settore”.
Condizioni e i limiti per l’esercizio di attività diverse
Le condizioni e i limiti per l’esercizio delle attività diverse da quelle di interesse generale sono stabilite dall’art. 6 del “riforma”.
In particolare, il comma 1 prevede che:
“Gli enti del Terzo settore possono esercitare attività diverse