Comunicazione beni ai soci: come evitare la doppia tassazione?

pubblichiamo un intervento che si sofferma sulla deducibilità dei costi relativi agli automezzi concessi in godimento ai soci all’interno del nuovo obbligo di comunicazione introdotto dalla Manovra di Ferragosto e alla luce dei chiarimenti forniti dall’Agenzia delle Entrate

Il presente contributo si sofferma sulla deducibilità dei costi relativi agli automezzi concessi in godimento ai soci all’interno del nuovo obbligo di comunicazione introdotto dalla Manovra di Ferragosto e alla luce dei chiarimenti forniti con circolare dall’Agenzia delle Entrate. Se il documento di prassi ha fornito importanti spunti, riepilogando la fattispecie della concessione dei beni aziendali a soci e familiari, ha però creato un dubbio da risolvere. L’imprenditore individuale e il socio non amministratore e non dipendente rischiano una doppia tassazione sulle auto aziendali. Le vetture, infatti, già scontano una deducibilità ridotta nel reddito d’impresa perché, di fatto, il Tuir forfetizza la possibilità di un utilizzo per finalità personali o familiari. A questo si aggiunge la nuova disciplina sui beni ai soci (in vigore dal periodo d’imposta 2012) che prevede per l’utilizzatore una tassazione come reddito diverso della differenza tra corrispettivo d’uso e valore di mercato. Allo studio la soluzione al problema.

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