Le rottamazioni delle cartelle esattoriali sono diventate l’abitudine di un Paese che non crede più nel dovere. Ma se anche i professionisti applaudono, chi difenderà il valore della regolarità? La vera libertà fiscale nasce dal rispetto, non dal perdono.

Ogni nuova versione arriva accompagnata da un’ondata di entusiasmo. Politici che parlano di equità, contribuenti che tirano un sospiro di sollievo, professionisti che commentano compiaciuti: «Finalmente un po’ di respiro per i clienti!», «Un’altra occasione per sistemare tutto!».
Io, invece, resto perplesso.
Non perché non capisca la fatica di chi non riesce a pagare, ma perché continuo a chiedermi che cosa significhi, per noi commercialisti, esultare di fronte a un provvedimento che premia chi non ha rispettato le regole.
Il commercialista e l’etica della rottamazione
Il commercialista non è un esattore, ma nemmeno un condonatore. È il tecnico che aiuta l’imprenditore a determinare correttamente le imposte, a pianificarne il pagamento, a rispettare le scadenze (e ad occuparsi di tanti altri aspetti aziendali non inerenti per questo intervento). E’ l’attore sulla cui affidabilità si regge il sistema-fisco.
Quando applaudiamo alla rottamazione, forse dimentichiamo che ogni sanatoria è un segnale di fallimento: dello Stato, che non riesce a farsi pagare; del sistema fiscale, che non riesce a farsi capire; e – ahimè – anche del nostro lavoro, che dovrebbe prevenire l’irregolarità, non attenderla per poi “gestirla”.
Ogni nuova “rottamazione” suona come una beffa. Come spieghiamo al cliente che ha sempre pagato tutto, che il suo vicino, quello che “ha dimenticato” di versare, oggi può regolarizzarsi a costo zero, senza interessi, senza sanzioni, e pure a rate?
In quale etica professionale si colloca l’idea che la diligenza vada penalizzata e la negligenza premiata?
Negli anni, le rottamazioni si sono trasformate in una sorta di calendario parallelo della fiscalità italiana: si attende la prossima come si attende la tredicesima. Dubito che chi ha un po’ di anzianità professionale alle spalle non fosse certo che sarebbe arrivata anche la quinta edizione. E, diciamolo fin d’ora, arriverà anche la sesta. E’ questione di tempo.
Resta il fatto che chi paga regolarmente si sente ingenuo, mentre chi non paga si sente strategico.
E lo Stato, pur di incassare qualcosa, manda il messaggio più pericoloso: che la fedeltà fiscale non è un valore, ma un errore di tempismo. “Non hai pagato? Non preoccuparti, prima o poi ci sarà un’altra occasione.”
Il punto non è essere contro la rottamazione. In certi momenti può avere una sua funzione: alleggerire situazioni insostenibili, evitare il collasso di piccole imprese, riavviare il circuito economico. Ma deve restare un rimedio eccezionale, non un’abitudine ciclica. Quando diventa la normalità, scardina ogni logica di equità e svilisce il senso civico del contribuente. Non si tratta di negare le difficoltà dei contribuenti o di ignorare le inefficienze del sistema. Ma un Paese che abitua i cittadini a redimersi periodicamente a costo ridotto, invece di costruire fiducia nella regola, finisce per svalutare la stessa idea di legalità fiscale.
Il nostro ruolo, come professionisti, non dovrebbe essere quello di aspettare la prossima occasione per “sanare”, ma di costruire un rapporto sano con la fiscalità; di ricordare ai clienti che la regolarità non è una punizione, ma una forma di libertà.
Perché la vera etica del lavoro – e anche dell’impresa – non si misura nella capacità di rottamare, ma in quella di rispettare, con fatica e coerenza, ciò che si deve.
Con l’ennesima rottamazione, la certezza del diritto cede il passo alla certezza del condono. Forse è arrivato il momento di scegliere da che parte stare: con chi insegna il rispetto delle regole, o con chi aspetta la prossima rottamazione per far finta di rispettarle. E un commercialista che ci trova motivo di festa, ha già smesso di fare il proprio mestiere.
Buon lavoro, ma che ci si approcci con freddezza e distacco ad una misura che ci svilisce.
Danilo Sciuto
Venerdì 31 Ottobre 2025
NdR: segnaliamo che per la mattinata del 17 dicembre p.v. abbiamo organizzato un webinar per affrontare tutti i dubbi inerenti la rottamazione quinquies, con relatore il Dott. Luigi Lovecchio, non abbiamo ancora pronta la pagina per iscriversi, lo sarà tra qualche giorno… e sarà pubblicata alla sezione: corsi on line in diretta

