L’arbitraggio fiscale tra dividendi e compensi agli amministratori di S.r.l. è un tema centrale per la pianificazione societaria e personale. Le due alternative presentano regimi fiscali e previdenziali profondamente diversi e generano effetti opposti sui bilanci aziendali e sul reddito disponibile del socio-amministratore. Non si tratta soltanto di un confronto numerico tra netti percepiti, ma anche di una valutazione strategica che investe la governance societaria, la pianificazione pensionistica, la reputazione bancaria e i vincoli civilistici sulla distribuzione degli utili. L’articolo analizza il quadro normativo di riferimento, propone esempi pratici di calcolo e mette in luce variabili meno immediate ma decisive per scegliere consapevolmente la migliore combinazione tra compensi e dividendi.
Come scegliere tra utili e compensi
La gestione degli utili di una società a responsabilità limitata (Srl) rappresenta un terreno di confronto sempre attuale tra esigenze di remunerazione dei soci e ottimizzazione fiscale. In particolare, quando l’amministratore è anche socio, si pone la questione se sia più conveniente attribuire utili sotto forma di compensi amministrativi oppure procedere alla distribuzione di dividendi.
Tale scelta non è neutrale e rientra nel cosiddetto arbitraggio fiscale, ossia la valutazione comparata delle diverse opzioni di remunerazione.
Il quadro normativo di riferimento
È importante porre in risalto l’articolazione del problema nelle sue componenti:
- Dividendi: tassazione disciplinata dall’art. 27 DPR 600/1973, con ritenuta del 26% sui dividendi percepiti. Gli utili distribuiti derivano dall’utile netto post imposte (IRES 24% + IRAP 3,9%).
- Compensi all’amministratore: art. 50, comma 1, lett. c-bis) TUIR. Sono assimilati a redditi di lavoro dipendente, soggetti a IRPEF progressiva, addizionali e contribuzione previdenziale, tranne l’ipotesi che i compensi in qualità di amministratore siano percepiti nell’esercizio di attività professionale (si pensi al dottore commercialista che assuma l’incarico di amministrare una società) caso nel quale tronerà applicabile la disciplina di determinazione del reddito professionale ex art. 54 del T.U.I.R.
- Deduzione societaria: art. 95, comma 5, TUIR. I compensi sono deducibili dall’imponibile IRES e IRAP nell’esercizio di corresponsione qualunque sia la forma di determinazione (fissa o in forma di partecipazione agli utili).
Le due alternative
1. Distribuzione di dividendi
Gli utili, una volta tassati con IRES e IRAP, possono essere distribuiti. Sul dividendo erogato a persone fisiche residenti non imprenditori si applica una ritenuta del 26%. Vantaggi: semplicità e assenza di contributi previdenziali. Svantaggi: doppia imposizione (societaria e personale).