Ha preso finalmente forma il famigerato maxi emendamento governativo al decreto legge “Superbonus” (DL n. 39/2024) che obbligherà a usufruire dei credit fiscali 2024 in 10 anni. Lo spalma crediti da bonus in 10 anni si applicherà a tutti i lavori ancora in corso nel 2024, anche a quelli che usufruiscono della nuova aliquota di detrazione scesa da 110 a 70 per cento. Secondo le stime dell’Ance, sarebbe di almeno 16 miliardi di euro il valore dei cantieri colpiti dalla nuova stretta; in particolare si temono contenziosi sui contratti già in essere per il mutamento delle regole.
Altra importante novità riguarda banche e intermediari finanziari, i quali non potranno più compensare, a partire dal 2025, crediti del Superbonus con debiti verso Inps e Inail; di fatto si renderà meno appetibile l’acquisto dei bonus.
Sempre dal 2025, le banche e gli intermediari finanziari dovranno spalmare obbligatoriamente in sei anni i vecchi crediti ma solo se acquistati a prezzo inferiore al 75% del valore nominale. Tale ultimo provvedimento ha intenti antiusura “anti usura”, anche se le prime stime dicono che il nuovo provvedimento taglierà il valore dei crediti fiscali di un ulteriore 15%.