Secondo la Cassazione, nel giudizio di ottemperanza, un adempimento tardivo dell’Amministrazione può influire sulle spese processuali. In particolare, sottolinea che la compensazione delle spese richiede motivazioni gravi, specificate e logiche. La Corte critica la CTR per non aver applicato il principio di soccombenza virtuale dopo un pagamento post-procedimento, evidenziando l’importanza di criteri chiari e giusti nella determinazione delle spese di giudizio.
Se l’incardinamento del giudizio di ottemperanza non priva l’Amministrazione del potere di procedere all’adempimento fintanto che il provvedimento attuativo non sia stato emesso, l’adempimento intervenuto tardivamente può incidere sulle spese del processo, potendone il giudice tributario tenere conto, per la valutazione della soccombenza virtuale.
La Corte di Cassazione ha chiarito alcuni rilevanti profili in tema di ottemperanza e condanna alle spese di giudizio.
Il caso: la condanna alle spese nel giudizio di ottemperanza
Nel caso di specie, il contribuente aveva proposto ricorso per cassazione avverso la sentenza con la quale la Commissione Tributaria Regionale, all’esito di un giudizio di ottemperanza ex art. 69 d.lgs. n. 546/1992, dal medesimo instaurato al fine di ottenere il pagamento delle spese di lite liquidategli dalla Commissione Tributaria Provinciale, ne aveva respinto la richiesta e dichiarato l’estinzione del procedimento per avvenuto pagamento, compensando quindi le relative spese di lite.
Con un primo motivo di impugnazione il ricorrente deduceva la violazione degli artt. 132, secondo comma, n. 4), codice procedura civile e 118 disp. att. codice procedura