Obiettivo di questa analisi è la breve disamina delle varie opzioni di pensione anticipata che i lavoratori hanno a disposizione nel quadro gius-lavoristico attuale 2022 in attesa della manovra finanziaria da parte del Governo che sarà varata entro il dicembre prossimo. A cura di Michela Gaiaschi.
Pensione anticipata: il caso in esempio
Tale analisi prende le mosse da un caso della vita reale sottoposto al vaglio della scrivente e che può essere così sintetizzato: donna con anzianità contributiva di circa 21 anni e di eta di 45 anni madre di 3 figli che vorrebbe fuoriuscire dal lavoro prima del compimento del 67 anno di età usufruendo in tal modo degli strumenti che eventualmente il nostro ordinamento le potrebbe mettere a disposizione.
Lungi da me il fornire una vera e propria consulenza specialistica sul tema de quo, mi limiterò in questa sede ad enucleare il diversificato ventaglio di ipotesi, oggetto di studio, di cui la medesima potrebbe usufruire ai fini del raggiungimento del pensionamento anticipato.
Le regole per la pensione di vecchiaia
Si ricorda che la pensione di vecchiaia ordinaria prevede un requisito anagrafico minimo pari a 67 anni; mentre la anticipata ordinaria prevede un requisito contributivo minimo di 42 anni e 10 mesi per gli uomini, 41 anni e 10 mesi per le donne, più 3 mesi di finestra.
Ape Sociale Donna
Primo istituto a venire in considerazione è la cosiddetta Ape sociale Donna i cui requisiti sono alternativamente:
- avere almeno 30 anni di contributi ed essere riconosciuto invalido dalle commissioni di invalidità civile almeno al 74%;
- avere almeno 36 anni di contributi e svolgere alla data della domanda di Ape sociale da almeno sei anni in via continuativa una o più delle attività gravose di cui all’elenco qui richiamato con circolare autonoma INPS n. 63 del 25-05-2022.
Opzione Donna
Altro istituto congeniale a perseguire il fine supra richiamato è Opzione donna che contempla la possibilità del pensionamento anticipato per quelle lavoratrice/i che, al 31 dicembre 2022, abbiano: cumulativamente i seguenti requisiti:
- compiuto 58 anni di età, ( se madri con 2 o più figli se dipendenti) ovvero 59 annidi età, (con 1 figlio) se lavoratrici autonome;
- maturato almeno 35 anni di contributi;
- hanno optato per la liquidazione della pensione con il sistema contributivo (ovvero hanno iniziato a versare contributi successivamente al 31 /12 /1995).
A differenza poi di coloro che sono nel sistema retributivo o misto al 31 Dicembre 2011 nei loro confronti non opera il sistema di disincentivazione previsto qualora accedano alla pensione anticipata prima del raggiungimento dei 62 anni di età.
La pensione anticipata per lavori usuranti
Altra alternativa degna di nota potrebbe essere quella della Pensione anticipata per lavori usuranti.
Questi lavoratori possono andare in pensione con la quota 97 (ci vogliono 35 anni di contributi) senza dover aggiungere l’aspettativa di vita.
L’elenco aggiornato 2022 delle mansioni usuranti è qui richiamato mediante autonoma circolare INPS n. 1201 del 16-03-2022.
Le medesime devono essere svolte per almeno 7 anni (compreso l’anno di maturazione dei requisiti) negli ultimi 10 di attività lavorativa ovvero, alternativamente, per almeno la metà della vita lavorativa complessiva con la seguente distinzione per:
- i Dipendenti: per i quali vale la quota 97,6 (somma di età e contributi), età minima 61 anni e 7 mesi, anzianità contributiva di 35 anni;
- i Lavoratori Autonomi: quota 98,6 età minima 62 anni e 7 mesi, anzianità contributiva minima di 35 anni.
Per chi ha 41 anni di contributi…
Ma vi è di più: determinate categorie di lavoratori possono derogare al predetto limite minimo contributivo, accedendo alla pensione con 41 anni di contributi.
Questa tipologia di pensionamento, a cui si applica la finestra mobile di 3 mesi, vale per i lavoratori precoci, cioè i lavoratori che prima di aver compiuto 19 anni di età avevano lavorato per almeno 12 mesi in modo effettivo anche se non continuativo e che si trovino in una delle seguenti condizioni:
- in stato di disoccupazione che abbiano concluso integralmente la prestazione per la disoccupazione loro spettante da almeno tre mesi;
- soggetti che assistono parenti con handicap in situazione di gravità;
- soggetti che abbiano una riduzione della capacità lavorativa, superiore o uguale al 74 per cento;
- lavoratori dipendenti addetti alle cosiddette attività gravose da almeno sette anni negli ultimi dieci o da almeno sei anni negli ultimi sette prima del pensionamento, ovvero siano lavoratori che svolgono attività usuranti.
Quota 102
Altro istituto flessibile e parimenti congeniale per tale manovra è la cosiddetta Quota 102 che prevede la liquidazione in presenza di requisiti contributivi più leggeri ovvero pari a 38 anni di accrediti, da raggiungersi entro il 31 dicembre 2022 unitamente al requisito anagrafico, pari a 64 anni di età.
Tale istituto costituisce la naturale prosecuzione della cosiddetta Quota 100 (introdotta a partire dal 31 dicembre 2019 per chi ha maturato 62 anni di età e 38 di contributi entro il 2021).
Il pensionamento potrà avvenire anche dopo il 31.12.2021.
Da ultimo il caso in cui la lavoratrice o il lavoratore risulti affetto da invalidità non inferiore al 80 % accertata da commissione medica ad hoc dell’INPS.
In tale specifica ipotesi per richiedere la pensione di vecchiaia anticipata è richiesto, oltre al requisito sopramenzionato, anche una età anagrafica, per il 2022, pari a 56 anni per le donne e 61 per gli uomini, con un montante contributivo pari a 20 anni.
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NOTA
[1] Vedi Messaggio INPS n. 1601 DEL 16-03-2022.
A cura di Michela Gaiaschi
Venerdì 23 dicembre 2022