In questo contributo prenderemo in esame le situazioni che consentono il trasferimento dello status di esportatore abituale e del plafond Iva maturato in capo ad un soggetto.
In particolare analizzeremo le situazioni in cui il trasferimento avviene tra soggetti non residenti e tra soggetti residenti in Italia.
DOMANDA
Buongiorno, un soggetto che funge da rappresentante fiscale in Italia per soggetti esteri può acquisire il plafond Iva maturato in capo ad una posizione Iva italiana di un soggetto non residente?
RISPOSTA
Ci pare di comprendere che un soggetto estero voglia trasferire lo status di esportatore abituale e il plafond Iva maturato nei confronti di un soggetto italiano.
Poiché si fa riferimento ad una posizione di identificazione Iva di un non residente, ai sensi dell’art. 35-ter, immaginiamo, quindi, che si tratti di un soggetto Ue oppure di un soggetto extra-Ue con cui esistono strumenti giuridici che disciplinano la reciproca assistenza in materia di imposizione indiretta (ris. 220/E/2003).
Al momento sono in possesso di tale requisito la Norvegia (ris. 44/E/2020) e il Regno Unito (ris. 7/E/2021), quest’ultimo senza soluzione di continuità rispetto al periodo ante Brexit).
E si chiede se il plafond maturato in capo alla posizione Iva del soggetto estero (R.M. 102/1999; risposta interpello 148/E/2021) possa essere trasferito ad un’altra posizione Iva, quella di un soggetto italiano.
A nulla dovrebbe rilevare il fatto che il soggetto italiano funga da rappresentante fiscale per (altri)