Torna la possibilità di richiedere l’indennità ISCRO, il contributo pensato per sostenere le partite IVA in difficoltà economica. Requisiti, scadenze e importi sono stati aggiornati per il 2025: ecco tutto ciò che serve sapere per non perdere questa opportunità di supporto al reddito.
ISCRO 2025: come ottenere l’indennità per le partite IVA con redditi in calo
Rivolta agli iscritti alla Gestione Separata Inps, che svolgono attività di lavoro autonomo come professione abituale (art. 2 comma 26 legge 335/1995), l’ISCRO – acronimo che sta per “Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa” – è una misura istituita in via sperimentale per il triennio 2021-2023 dalla manovra 2021 (art. 1 commi 386-400, legge 178/2020) e riconosciuta a regime – a partire dal primo gennaio dello scorso anno – con la manovra 2024 (art. 1, commi 142-155, legge 213/2023).
L’indennità è versata sulla scorta di specifici requisiti e in virtù di un meccanismo ben preciso, pensato dal legislatore per assicurare un almeno parziale sostegno economico alle partite Iva che scontano i problemi della diminuzione dei guadagni e del carovita.
Con il messaggio del 12 giugno scorso, Inps comunica che a partire da lunedì 16 è possibile fare domanda ISCRO per l’anno 2025. Da questa data, dunque, è nuovamente attivo il servizio di presentazione delle domande, che rimarrà disponibile fino al termine ultimo del 31 ottobre prossimo. Vediamo allora cosa sapere per accedere alla misura di supporto economico in oggetto.
Chi può fare domanda per ISCRO 2025
Prevista dalla legge ma dettagliata sul piano delle istruzioni amministrative dalla circolare Inps n. 84 del 23 luglio dello scorso anno, ISCRO è ottenibile dai potenziali beneficiari soltanto con domanda online all’istituto di previdenza.
La richiesta del contributo per l’anno in corso può essere utilmente presentata da coloro che non hanno presentato la relativa richiesta per l’anno passato, come anche da coloro che, pur avendo presentato domanda nelle anteriori annualità, non hanno avuto diritto alla prestazione a causa del respingimento della domanda o della revoca della prestazione.
Tuttavia, di regola non può essere domandata – e ottenuta – nel biennio successivo all’anno di inizio di fruizione della stessa. Pertanto, non potranno accedere all’indennità ISCRO per il 2025 coloro che l’anno scorso hanno già fruito della stessa prestazione. In tale ipotesi, eventuali domande che comunque presentate saranno rigettate dall’istituto.
Requisiti economici ISCRO 2025
La prestazione in oggetto potrà essere riconosciuta sussistendo alcuni specifici requisiti in capo al lavoratore autonomo. In particolare, il lavoratore dovrà:
- essere titolare di partita IVA attiva da almeno tre anni, alla data di presentazione della domanda, per l’attività che ha dato titolo all’iscrizione alla Gestione separata Inps;
- aver prodotto un reddito da lavoro autonomo nell’anno anteriore alla presentazione della domanda, inferiore al 70% della media dei redditi da lavoro autonomo conseguiti nei due anni precedenti;
- aver dichiarato, nell’anno precedente alla presentazione della domanda, un reddito fino a 12.648 euro (rivalutazione ISTAT per il 2025);
- essere in regola con la contribuzione previdenziale obbligatoria.
Come fare domanda ISCRO 2025
Due le possibili modalità telematiche per fare richiesta del contributo contro il calo degli incassi:
- l’interessato dovrà accedere alla sezione del sito Inps “Punto d’accesso alle prestazioni non pensionistiche” raggiungibile digitando il titolo della sezione stessa nel motore di ricerca interno o seguendo il percorso “Sostegni, Sussidi e Indennità” > “Esplora Sostegni, Sussidi e Indennità” > selezionare la voce “Vedi tutti” nella sezione “Strumenti” > “Punto d’accesso alle prestazioni non pensionistiche”. A seguito dell’autenticazione tramite identità digitale (a scelta tra SPID di livello 2 o superiore, CIE 3.0, CNS o IDAS) l’utente dovrà selezionare la voce “Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa (ISCRO)” e seguire le indicazioni;
- in alternativa al portale web, l’indennità ISCRO 2025 sarà accessibile anche via contact center integrato, telefonando al numero verde 803 164 da rete fissa (senza costi) o al numero 06 164164 da rete mobile (a pagamento in base alla tariffa applicata dai diversi gestori).
Come funziona l’indennità in sintesi
In un ammontare massimo mensile pari a 800 euro, ISCRO è versata agli aventi diritto per sei mesi, a cominciare dal giorno successivo alla data di invio della richiesta all’Inps. Ma i beneficiari dell’indennità sono obbligati a partecipare a percorsi di aggiornamento professionale.
Nel sito ufficiale Inps spiega che l’ammontare dell’indennità corrisponde al 25%, su base semestrale, della media dei redditi da lavoro autonomo dichiarati dal soggetto nel biennio anteriore all’anno che precede la presentazione della domanda di beneficio. Inoltre, gli importi sono quantificati ogni anno sulla scorta della variazione dell’indice Istat dei prezzi al consumo per le famiglie degli operai e degli impiegati, rispetto all’anno precedente.
Se ci si chiede quali siano i redditi in concreto considerati ai fini del calcolo della prestazione mensile, le regole in materia ci indicano che è considerato in via esclusiva il reddito da attività lavorativa autonoma, esposto nella dichiarazione dei redditi così come segue:
- quadro RE per attività professionale individuale;
- quadro RH per partecipazione a studi associati;
- quadro LM per soggetti in regime forfettario.
Esclusi dal conteggio dei redditi saranno, invece, i redditi da lavoro dipendente, parasubordinato e da partecipazione a impresa. Inoltre, la prestazione concorre alla formazione del reddito e non comporta accredito di contribuzione figurativa.
Casi di decadenza e incompatibilità
Oltre ad aver reso strutturale la misura in oggetto, la legge 213/2023 dettaglia i casi in cui il diritto all’ISCRO decade. Eccoli di seguito in sintetico elenco:
- cessazione della partita Iva nel corso dell’erogazione dell’indennità;
- titolarità di trattamento pensionistico diretto;
- iscrizione ad altre forme previdenziali obbligatorie;
- titolarità dell’assegno di inclusione.
Inoltre, le prestazioni a sostegno delle partite IVA con contrazione economica dell’attività sono, incompatibili con Naspi, DIS-COLL, ALAS, indennità discontinuità lavoratori spettacolo e cariche elettive e/o politiche che prevedono, come compensi, indennità di funzione e/o altri emolumenti diversi dal solo gettone di presenza.
Concludendo, anche nel caso di decadenza dal diritto all’indennità ISCRO, l’interessato – pur non avendo beneficiato della stessa per tutte le sei mensilità legislativamente previste – non potrà, comunque, accedere alla prestazione nel biennio posteriore all’anno di inizio del godimento del beneficio venuto meno. Per tutti gli ulteriori dettagli e le ulteriori istruzioni amministrative sull’indennità ISCRO si rinvia alla circolare Inps n. 84/2024.
Fonte: Messaggio INPS n. 1858 del 12 giugno 2025.
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Lunedì 30 giugno 2025