Alcune riflessioni sulla sospensione degli ammortamenti per gli anni 2022 e 2023 e sull’obbligatorietà o meno della deduzione fiscale delle quote di ammortamento non contabilizzate non possono prescindere dalle problematiche connesse alla corretta e ordinata tenuta dei registri contabili.
Prima di approfondire la tematica della sospensione degli ammortamenti per gli esercizi riferiti agli anni 2022 e 2023 occorre fare alcune riflessioni.
Qual è il registro fiscale meno attendibile e tenuto dai nostri clienti, il più delle volte, in modo poco corretto?
Quante volte ci è capitato di incappare, soprattutto in fase di chiusura dei bilanci, nelle squadrature dei cespiti, dei relativi fondi con le risultanze in contabilità?
Senza volerci prendere in giro, la tenuta in maniera corretta ed ordinata del registro dei cespiti è figlia di poche ed attente aziende che hanno da tempo informatizzato tutti i processi interni ed esterni nella tenuta della contabilità ordinaria o industriale, integrati nelle varie fasi di acquisizione e vendita dei beni strumentali.
Dopo di che, vi è anche da non sottovalutare la formazione del personale, che dovrà essere sempre preparato ed all’altezza di aggiornare tempestivamente il registro oggetto di carico e scarico e non solo ….
Prendendo ad esempio la tematica dell’odierno articolo la preparazione non dovrà limitarsi solo ad una conoscenza contabile ma bensì anche allo studio fiscale e civile del processo di ammortamento.
La conoscenza e la gestione del doppio binario dovrà essere sempre aggiornata anno dopo anno sino alla conclusione dei due ammortamenti (civile e fiscale).
Vediamo nel dettaglio la “sospensione degli ammortamenti”.