Cuneo fiscale e salvaguardia degli incapienti: chiarimenti dall’INPS

di Antonella Madia

Pubblicato il 4 settembre 2020

L’introduzione del D.L. n. 3/2020 e del nuovo abbattimento del cuneo fiscale (con corresponsione di un bonus Irpef di 100 euro mensili in busta paga), è a regime a partire dal 1° luglio 2020. In considerazione però dell’emergenza epidemiologica in corso, il Governo ha predisposto una specifica misura che permette di ottenere tale importo anche per i soggetti cd. “incapienti”, ossia per quei soggetti che non possiedono un reddito annuo superiore a 8.174,00 euro annui.

cuneo fiscale incapienti inpsAbbattimento del cuneo fiscale: la questione degli incapienti

Come noto, l’abbattimento del cuneo fiscale sul lavoro dipendente è stato introdotto da ultimo con il Decreto Legge n. 3 del 5 febbraio 2020, poi convertito con la Legge n. 21 del 2 aprile 2020.

In particolar modo, tale normativa va a aumentare i benefici che precedentemente erano stati introdotti con il cosiddetto “Bonus Renzi”, portando il credito Irpef a 100 euro e allargando la platea dei potenziali beneficiari.

A partire dal 1° luglio 2020 è ufficialmente entrato al regime questo nuovo metodo di gestione per la “salvaguardia” del reddito da lavoro dipendente.

In questo contesto non si può però non tenere conto anche di quanto previsto da parte del Decreto Legge n. 34 del 19 maggio 2020, e soprattutto da parte dell’articolo 128, il quale va a tutelare il reddito dei soggetti che risultano – per i redditi conseguiti nell’anno 2020 –