La legittimità dell’accertamento motivato sui redditi presunti della società a ristretta base azionaria

di Gianfranco Antico

Pubblicato il 14 maggio 2020

La Cassazione interviene sulla legittimità dell'accertamento su socio al 95%, di società a ristretta base azionaria, basato su un atto societario definitivo per omessa impugnazione.
La sua estraneità all'accertamento societario non si ritiene ipotizzabile...

legittimità accertamento società a ristretta base azionariaE’ particolarmente interessante esaminare la sentenza della Corte di Cassazione del 18 febbraio 2020, che ha ritenuto legittimo l’accertamento personale in capo al socio – al 95% - di una società a ristretta base azionaria, fondato sull’atto societario divenuto definitivo per omessa impugnazione, atteso che “non può ritenersi estraneo all’accertamento svolto nei confronti della società anzidetta, per non avervi egli preso parte”.

 

Legittimità accertamento su redditi di socio di società a ristretta base azionaria: il fatto

Il contribuente propone ricorso per cassazione nei confronti di una sentenza della CTR della Campania, di rigetto del suo appello avverso una decisione della CTP di Napoli, che aveva respinto il suo ricorso avverso un avviso di accertamento IRPEF 2010, per maggiori redditi attribuitigli, quale socio al 95% di una s.r.l. a ristretta partecipazione sociale, nei cui confronti erano stati accertati, in via definitiva, maggiori ricavi.

Davanti ai massimi giudici, il contribuente lamenta che erroneamente la CTR aveva ritenuto che i costi fiscalmente indeducibili della s.r.l., di cui era socio al 95%, fossero costi inesistenti, che potevano dar luogo, oltre che ad utili extracontabil