Quando si può accedere ai permessi da Legge 104? Quali le diverse agevolazioni per il lavoratore dipendente che deve assistere soggetti disabili?
Come noto la Legge n. 104/1992, pubblicata sulla GU del 17 febbraio 1992 n. 39, è la normativa di riferimento in materia di disabilità, per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone portatrici di handicap.
I beneficiari della legge n. 104/1992 sono pertanto le persone che presentano una minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che è causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione.
Nota: l’invalidità è una riduzione della capacità lavorativa, mentre l’handicap una condizione di svantaggio, derivante da una menomazione o da una disabilità, che limita o impedisce lo svolgimento del ruolo sociale di una persona (relativamente all’età, al sesso ed al contesto sociale e culturale).
Permessi legge 104/92: soggetti beneficiari
La norma è applicabile alle persone disabili ovvero a soggetti che presentano minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che è causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa e tale da determinare un processo di svantaggio sociale o emarginazione.
I soggetti che possono beneficiare dei permessi retribuiti sono:
- il lavoratore disabile che lavora come lavoratore dipendente;
- il lavoratore dipendente che assiste un proprio figlio con disabilità, anche se adottivo;
- i permessi in questione spettano anche al convivente e dunque non solo al coniuge del lavoratore dipendente.
Nota: restano esclusi dal beneficio i lavoratori autonomi; i collaboratori parasubordinati; i lavoratori a domicilio; gli addetti ai lavori domestici e familiari; i lavoratori agricoli a tempo determinato occupati a giornata.I permessi spettano anche in caso di rapporto di lavoro part time e la persona che chiede o per la quale si chiedono i permessi deve essere in situazione di handicap grave ai sensi dell’art. 3 comma 3 della legge 104/92 riconosciuta dall’apposita commissione Medica. - ai parenti o affini entro il 2° grado che lavorano come dipendenti (il diritto può essere esteso ai parenti e agli affini di terzo grado soltanto qualora i genitori o il coniuge della persona in